Al centro del lavoro di Tim Rollins & K.O.S. (Kids of Survival) c’è l’idea che l’arte possa essere uno strumento di educazione e un luogo in cui realizzare l’emancipazione individuale attraverso la conoscenza.
Nel 1981 l’artista statunitense Tim Rollins inizia a insegnare discipline artistiche alla Intermediate School 52 nel South Bronx a New York, in un ambiente dove tensioni sociali, povertà, emarginazione e criminalità sono all’ordine del giorno. Le difficoltà di apprendimento dei ragazzi lo convincono del fatto che sia necessario combinare l’insegnamento artistico con una pratica di lettura condivisa: da quel momento egli inizia a sviluppare un metodo didattico che unisca lo studio di grandi classici della letteratura e del pensiero sociale e politico alle tecniche del disegno e della pittura.
Già l’anno successivo, attraverso l’istituzione del laboratorio permanente denominato “Art and Knowledge” (Arte e Conoscenza), Tim Rollins fonda il gruppo di lavoro Kids of Survival (I Ragazzi della Sopravvivenza) al quale hanno preso parte decine di ragazzi nel corso di trent’anni di attività. Il loro metodo di lavoro si basa sulla lettura e l’analisi di testi di varia natura – opere di finzione e di teoria fino a spartiti musicali – che il gruppo analizza, discute e interpretata. Da questo processo condiviso di apprendimento si passa a sviluppare un’immagine o un’iconografia, che il gruppo dipinge sulle pagine del libro di partenza dopo che queste sono state incollate su tela. Negli anni Tim Rollins & K.O.S. hanno prodotto serie pittoriche ispirate al teatro greco, a classici come Dante Alighieri, William Shakespeare, Franz Kafka e Carlo Collodi e all’opera di pensatori come Martin Luther King e Malcom X.Quello che unisce tutti questi testi è l’immagine di un individuo – sia esso un eroe di finzione o un personaggio storico – che deve affrontare un processo individuale di formazione e di maturazione per potersi affermare nella società e contrastarne ingiustizie e soprusi.
Il lavoro di Tim Rollins & K.O.S. aggiorna alcune tematiche presenti in alcuni momenti fondamentali della storia dell’arte contemporanea: dall’Arte Concettuale proviene l’uso della parola come mezzo espressivo e l’idea dell’arte come pratica auto-riflessiva, mentre da movimenti come Arts & Crafts e Bauhaus deriva il principio della collaborazione come fondamento educativo e la messa in discussione della creatività come fatto individuale e autoriale.
The Adventures of Huckleberry Finn (After M. Twain) fa parte di un ciclo di opere ispirate all’omonimo romanzo che lo scrittore americano pubblicò in Inghilterra nel 1884 e negli Stati Uniti l’anno successivo, un classico della letteratura americana che esplora i temi del razzismo, dell’identità, dell’adolescenza e della maturazione e che genera tuttora interpretazioni controverse. Per la realizzazione di questo ciclo di quadri gli artisti si sono ispirati alle illustrazioni che accompagnavano l’edizione originale e che Mark Twain commissionò a F.W. Kemble. Queste immagini – che possiamo scorgere nella griglia di pagine che compongono il fondo pittorico – sono state ingrandite e replicate fino ad assumere, come in questo caso, una scala monumentale. Il protagonista di questa particolare opera è Jim, lo schiavo adulto afro-americano la cui amicizia con l’adolescente Huckleberry Finn è al centro del romanzo e che qui troviamo ritratto come un eroe solo, stanco eppure fiero nella sua grandezza. Nella relazione che si stabilisce tra sfondo e figura, tra l’illustrazione originale e la sua rielaborazione pittorica troviamo la tensione che anima gran parte dell’opera di Tim Rollins & K.O.S., ovvero l’esplorazione del concetto di “trasmissione”, inteso sia come comunicazione e condivisione del sapere ma, anche, come continua trasformazione nel presente del patrimonio di conoscenze del passato.
AR