Gli aspetti più significativi ed innovativi dell’opera di Jeff Koons sono il metodo e gli strumenti con cui ha affrontato le tematiche fondamentali nella cultura e nell’arte contemporanea: dal materialismo al consumismo, dal concetto di potere a quello dell’arte stessa. Dagli ultimi modelli di aspirapolvere nelle teche dei primi anni Ottanta alle composizioni in legno o porcellana di personaggi o stereotipi del cinema, della canzone, dell’oggettistica per bambini o da souvenir, dagli specchi agli ultimi grandi dipinti che assemblano immagini dal mondo della moda a quello dei giocattoli e dei fast food, Koons rielabora e rivoluziona la tradizione modernista del secolo trascorso, utilizzando e rinnovando l’eredità dei ready-made di Duchamp, del Dada e della Pop art. La sua opera aspira a “comunicare con le masse” attraverso un vocabolario visivo estrapolato dalla pubblicità commerciale e dall’industria dell’intrattenimento, portando all’estremo il confine tra linguaggio artistico e cultura popolare. I grandi teleri alle pareti del Madre, reminiscenze dei grandi cicli narrativi negli affreschi del passato, rileggono in chiave critica la prassi e la dinamica dei mezzi di comunicazione del nostro tempo attraverso la tradizione dell’arte.