“Salvatore Vitagliano ha la capacità di accogliere la dimensione ineffabile della cultura orientale all’interno del proprio lavoro di artista napoletano, senza alcun esotismo ma mirando al cuore degli enigmi che quella cultura ci porge. Enigmi spirituali, senz’alcun dubbio, guardando non a Dio ma all’uomo, guardandolo in volto, fissando i suoi occhi, toccando le sue mani.
Da qui, per me, nascono la straordinaria bellezza dei volti dipinti e la sua pittura allo stesso tempo ferma e sfuggente, non catalogabile, un luogo silenzioso che appare per incanto dal ventre della città spezzandone il rumore. La stessa dimensione di questi lavori, nella maggior parte dei casi così raccolta, chiama all’attenzione silenziosa, alla scoperta. Una volta visto, un volto di Salvatore difficilmente viene dimenticato”. (Mario Martone)