madre-napoli_thomas-bayrle_cover_bayrle

Thomas Bayrle

Tutto in uno

21.06 — 14.10.2013

La mostra, organizzata in collaborazione con WIELS-Contemporary Art Centre di Bruxelles, è la più ampia retrospettiva mai realizzata in Europa dedicata all’artista tedesco Thomas Bayrle.

Orari e biglietti

Insieme ad altri artisti, quali Sigmar Polke e Gerhard Richter, Thomas Bayrle (Berlino, 1937) è uno dei pionieri e dei principali esponenti della Pop Art in Germania, e uno degli artisti più influenti del nostro tempo. Incorporando, a partire dagli anni della guerra fredda, simboli sia della società capitalista sia di quella comunista, che si andavano entrambe definendo al di qua e al di là del Muro di Berlino, e continuando ad interrogarsi sui meccanismi della comunicazione e della produzione di immagini della società globalizzata, Bayrle ci ha probabilmente fornito il più potente ritratto dell’uomo- massa contemporaneo, della complessità della sua identità, oscillante fra io e altri, fra solitaria alienazione e paradossale pluralità di relazioni.

Nella ripetizione ossessiva, quasi piranesiana, di uno stesso motivo di base che va a comporre immagini in cui il micro genera il macro, il singolo elemento si connette all’insieme (pratica di matrice minimal che è diventato il segno di riconoscimento di questo artista), le opere di Bayrle si basano su una costante sovrapposizione di stilemi e approcci della Pop Art, dell’Arte Concettuale, della Op Art, fino a configurarsi come condensati stessi del linguaggio artistico delle neo-avanguardie del secondo ‘900. Sulla scia delle riflessioni sociologiche e filosofiche della “Scuola di Francoforte”, Bayrle rappresenta un’identità contemporanea ibrida, in cui si uniscono consumo e ecologia, propaganda e denuncia, sessualità e pornografia, spiritualità e religione. Bayrle è quindi una figura chiave, sia come artista che come insegnante e intellettuale, per comprendere l’arte, anzi, la funzione stessa dell’arte nella società contemporanea.

Con oltre 200 lavori, dal 1960 ad oggi, la mostra esplora tutte le fasi salienti della ricerca e i diversi aspetti della produzione dell’artista, comprendendo opere realizzate con media molto diversi, dalle prime macchine cinetiche degli anni ’60 ai collages, ai dipinti di grandi dimensioni, dai film alla produzione grafica ed editoriale, dai plastici e dagli utopici/distopici modelli architettonici fino alle sue più recenti installazioni meccaniche. Questa grande mostra, la prima dedicata a questo artista-interprete del XX secolo in un’istituzione pubblica italiana, ci restituisce nel suo insieme la più impressionante rappresentazione della società in cui viviamo, di cui rivela la natura reticolare, inter-connettiva, stratificata e, in ultima analisi, contraddittoria che ispira il titolo della mostra stessa, in cui è ripresa l’espressione “tutto in uno”, o “tutto compreso” (all in one in inglese) del linguaggio del marketing. Ma per parlare, questa volta, di noi e del modo in cui, oggi, viviamo, delle nostre abitudini di consumo e dei nostri sistemi di pensiero, delle nostre fedi intime e dei nostri irrinunciabili desideri naturali, del nostro essere soli e, insieme, “tutti in uno”…