Il GRIDAS, acronimo di “Gruppo Risveglio dal Sonno”, è un’associazione attiva dal 1981 nel quartiere di Scampia, nell’area Nord di Napoli, che ha posto al centro della sua azione il mettere le proprie capacità artistiche e culturali al servizio del prossimo per ridestare le coscienze assopite.
Il cofondatore del gruppo Felice Pignataro (Roma, 1940 –Napoli, 2004) ha affinato, fra tutte, la tecnica di derivazione centro-americana del murale. Sono oltre duecento le opere realizzate con il GRIDAS nell’hinterland napoletano e in altre città italiane, da Trento a Reggio Calabria: una ricerca e una produzione che fa di Pignataro il “più prolifico muralista del mondo”, per citare la definizione dello storico dell’arte Ernst Hans Josef Gombrich (Warburg Institute, Londra).
La Project Room del Madre ospita Felice@Madre, una selezione dei materiali prodotti da Pignataro e dal GRIDAS a partire dagli anni Ottanta: una collezione di striscioni e teloni dipinti che rappresentano “storie” popolari, maschere di cartapesta e di poliuretano espanso – come quelle esposte anche nell’atrio del museo, fra le quali spicca la struttura di San Ghetto Martire, Santo Protettore delle Periferie – , sculture realizzate con materiali di riciclo, manifesti linoleografati e stampati in proprio, che restituiscono il senso di un’arte in continuo dialogo e confronto con i fatti di cronaca e gli avvenimenti che hanno segnato, dal punto di vista sociale e culturale, la storia delle aree periferiche della città di Napoli negli ultimi decenni, risultato di centenari processi di emarginazione da un lato e di resistenza dall’altro.
La presentazione include inoltre una piccola retrospettiva sul Corteo di Carnevale di Scampia: una delle molte iniziative, forse la più iconica, attraverso le quali il GRIDAS – riprendendo anche la lezione di artisti la cui opera è coinvolta e dissolta nel contesto sociale, quali, fra gli altri, Piero Gilardi a Torino, le cui opere e materiali sono anch’essi presenti in collezione al Madre – ha portato la creatività in aree urbane in cui questa, semplicemente, non era stata prevista. Un’arte, quindi, prodotta e accettata come lavoro di riscatto personale, di assunzione di responsabilità civile e di pratica di cittadinanza attiva. Interventi spesso estemporanei e realizzati in tempi brevissimi, tanto da meritarsi il titolo – dato dallo stesso Pignataro – di azioni di “pronto soccorso culturale”. Su uno dei due monitor allestiti in sala scorrono infine le immagini delle creazioni di Pignataro calate nel loro contesto urbano, mentre sull’altro sono presentati alcuni estratti di interviste e documentari dedicati all’associazione e al suo fondatore.
La seconda parte della Project Room ospita l’opera Petrified Forest (2003) realizzata dallo scultore, saggista e poeta americano Jimmie Durham (Houston, Texas, 1940), che ha scelto di vivere, per alcuni periodi dell’anno, nella città di Napoli: la riproduzione di un tipico ambiente d’ufficio abbandonato, con scrivanie, schedari e computer ricoperti da una fitta pioggia di polvere di cemento. Uno scenario desolato e desolante, prodotto da una catastrofe di incerta natura. In un gioco di contrasti – il silenzio definitivo suggerito dal monito di Durham da un lato, le insopprimibili “grida” di Scampia dall’altro – le opere di Pignataro, GRIDAS e Durham dialogano nella collezione del Madre trovando anche sottili analogie sui temi del lavoro e delle derive disumanizzanti del capitalismo e dei meccanismi di controllo e di potere occidentali, opponendo loro le forme di una creatività liberatoria e riaggregante che parte dall’individuo e dalla sua volontà di redenzione e di riscatto collettivo.
La mostra Felice@Madre si svolge nel contesto di Madre per il Sociale – nuova piattaforma di attività educative e network di progetti di inclusione sociale – in cui rientrano, nel mese di luglio 2018, anche i laboratori tenuti al museo dagli operatori di gruppi vicini al GRIDAS ed il workshop collegato al progetto Amos’ World (Episode 3) dell’artista Cécile B. Evans (Cleveland, Ohio, 1983) – realizzato con il sostegno di Nicoletta Fiorucci, fondatrice di Fiorucci Art Trust, e organizzato dal Madre in collaborazione con Centro Insieme Onlus – che si terrà il 12 luglio fra il quartiere di Scampia e il museo d’arte contemporanea Donnaregina e che sarà incentrato sul concetto e sull’esperienza di “casa”.
Felice Pignataro (Roma, 1940 – Napoli, 2004) frequenta le scuole primarie e secondarie a Mola di Bari (Ba), per poi trasferirsi a Napoli nel 1958 per condurre gli studi universitari, prima alla Facoltà di Architettura e poi a quella di Teologia. Dal 1967 ha portato avanti, insieme alla sua compagna Mirella, una “controscuola” per i bambini delle baracche, prima al Campo A.R.A.R. di Poggioreale, poi all’I.S.E.S. di Secondigliano. Sposatosi con Mirella nel 1972, si è stabilito definitivamente a Scampia (Area Nord di Napoli). Nel 1981, con Mirella e altri collaboratori, ha fondato l’associazione culturale GRIDAS (Gruppo Risveglio dal Sonno) allo scopo di offrire strumenti per sollevare le “coscienze assopite”. Nell’ambito delle attività svolte con GRIDAS ha realizzando oltre 200 murales in giro per l’hinterland napoletano, ma anche nel resto d’Italia. Inoltre, ha creato a Scampia il carnevale del quartiere che da oltre 20 anni anima quell’area della città di Napoli. É stato un punto di riferimento importante per i gruppi e le associazioni in lotta, per la grande disponibilità a supportare le battaglie che ha condotto con la sua poliedrica arte creativa. Dal 1994 ha utilizzato anche la tecnica del mosaico, alla maniera di Gaudì, realizzando opere in varie città italiane e a Marxloh-Duisburg (Germania). Pignataro muore a Napoli il 16 marzo 2004, lasciando un’eredità a tutti quelli che l’hanno conosciuto, o lo conosceranno attraverso questo progetto al Madre e altri progetti futuri: la sua creatività messa al servizio del riscatto sociale.