Con il progetto Constellations: 77 milion paintings, Brian Eno trasforma la sala polivalente del Madre in una vera e propria foresta artificiale: 5 grosse betulle in pvc sospese al soffitto si alternano nella sala a grandi coni in vermiculite; sul fondo una quinta autoportante in legno ospita 12 monitor intenti a produrre i 77 milioni di immagini. I suoni vengono diffusi da 6 ghettoblaster, grandi radio portatili posizionati sulle pareti laterali della sala.
Il cortile interno del Museo ospita Aurelia, una installazione sonora basata sul suono prodotto da 8 campane non sincronizzate. I rintocchi, diffusi attraverso 8 ghettobluster, si sovrappongono ad intervalli regolari (da 20 a 30 secondi), creando un armonico/stonato intreccio di diversi suoni che si liberano nello spazio aperto del cortile.