In concomitanza con l’installazione creata per Piazza del Plebiscito, Michelangelo Pistoletto espone al museo Madre tre lavori di grandi dimensioni, significativi nell’evoluzione della sua ricerca e per il valore ideale che racchiudono.
In questa occasione, la chiesa di Santa Maria Donnaregina vecchia diventa la suggestiva cornice della Venere degli stracci, opera tra le più note e rappresentative di Pistoletto e del movimento dell’Arte Povera. Negli ambienti ridisegnati dall’architetto Álvaro Siza sono invece: Luogo di raccoglimento e Il Terzo Paradiso in una nuova versione in alluminio riciclato, allestiti, rispettivamente, al piano terra e nel cortile interno. Il primo lavoro, inaugurato nel 2000 nell’Istituto Oncologico Paoli-Calmettes di Marsiglia, propone la creazione di uno spazio di meditazione multiconfessionale e laico, anzitutto umano più che religioso. Il secondo appartiene, invece, alla fase più recente della ricerca di Pistoletto, incentrata sul Nuovo segno d’infinito creato dall’artista nel 2003 per rappresentare la nascita di un nuovo mondo e di un nuovo pensiero, dove la contrapposizione che si è andata sviluppando tra il Paradiso Terrestre, retto dalla natura, e il Paradiso Artificiale, governato dalla tecnologia, arriverà a sanarsi, aprendo finalmente la strada a una soluzione costruttiva per la sopravvivenza dell’uomo.