In collaborazione con la Ikon Gallery di Birmingham, il Madre presenta il lavoro della giovane artista milanese (1976): sculture e video caratterizzati da semplificazione formale ed economia di significati, il cui effetto finale, tuttavia, trasmette un forte senso di meraviglia.
Realizzate con materiali comuni, quali il legno, il cartone e il nastro adesivo, le sculture di Alice Cattaneo mostrano un estetica del “fai da te” e suggeriscono l’invenzione spontanea, un entusiasmo per le costruzioni da hobby che ha la meglio sulla rifinitura raffinata e la precisione. Come una risposta diretta all’ambiente, queste “strutture improvvisate” spuntano dai muri, dal pavimento e dal soffitto come a suggerire un opportunità organica: un sorta di crescita all’interno dello spazio disponibile. Sculture che mettono insieme pezzi di polistirolo approssimativamente tagliati sono disposte in una abile alternanza di pieni e vuoti. Ricordano architetture, evocando raffigurazioni immaginarie di paesaggi urbani, topografie e microcosmi. Apparentemente veloci da assemblare, queste costruzioni denotano anche una delicata vulnerabilità.
I video della Cattaneo offrono lo stesso tocco leggero e un approccio semplice. Come piccole epifanie, catturano momenti che hanno un effetto metamorfico. La Cattaneo manipola i suoi soggetti usando tecniche semplici e metodologie standard, come l’aggiunta di una colonna sonora per creare delle narrative accattivanti. Il contatto di due capperi su un piatto diventa un bacio malizioso grazie all’introduzione di un così detto taglio in asse, l’ascensione della crema idratante da un cucchiaino è resa possibile dal rovesciamento del girato mentre l’ipotesi di un omicidio è suggerita dallo stridio tipico dei film di fantascienza che accompagna un cucchiaino di plastica da gelato lanciato sulle rocce da un colpetto giocoso del dito. Gli oggetti diventano così protagonisti incerti di miniavventure rese possibili dalle doti tecnologiche dell’artista.