GREGORIO BOTTA

Napoli, Italia (1953), vive e lavora a Napoli

Gregorio Botta, L’angelo dell’attesa 2018
cera, lino, pigmenti, ferro
Collezione Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Museo Madre

Gli angeli di Gregorio Botta si presentano come dei “tabernacoli laici” di cera con degli spiragli che invitano uno sguardo ravvicinato. Le sculture contengono infatti dei mondi interiori leggermente illuminati da degli “eventi di luce” emessi dai giochi di riflessi dei pigmenti d’oro posizionati all’interno di essi. Questi dispositivi ottici acquisiscono la capacità di far rivivere certi fantasmi della memoria: l’ambiente spettrale racchiuso in L’angelo dell’attesa sembra evocare una dimensione psichica dello spazio domestico, un luogo della memoria collettiva attraversato da emozioni melanconiche.