Maurizio Elettrico

Maurizio Elettrico, “Glamstaxspalaman”, 2005. Donazione dell’artista. Courtesy Fondazione Morra, Napoli. Collezione Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli. Foto © Amedeo Benestante. 

Diversificata e transdisciplinare, la formazione di Maurizio Elettrico (Napoli, 1965) rivela e racconta l’impostazione della sua ricerca e lo spirito della sua opera: studente di biologia all’Università Federico II di Napoli, con un periodo di tirocinio di due anni nei laboratori dell’Acquario di Napoli, si iscrive solo più tardi all’Accademia di Belle Arti, frequentando il corso di scultura di Augusto Perez. Nel 1999 si laurea in Filosofia; in ambito universitario collabora con la Cattedra di Storia del Rinascimento di Romeo De Maio, interessandosi alle connessioni tra filosofia e scienza tra XV e XVI secolo. La pratica artistica diviene in questo senso il punto di incontro di queste molteplici esperienze e interessi, che ispirano complesse installazioni dense di riferimenti simbolici. Nel 2004 esce, per le edizioni Fondazione Morra, il suo libro The New Empire: il racconto fantastorico, firmato da Desmond Brown ovvero “uno dei massimi esperti mondiali di Storia della Chiesa della seconda metà del XXIII secolo”, narra l’apogeo di Leo Bruno, autoelettosi papa nel 2099 con il nome di Pietro II, pontefice in una società del futuro che si presenta come un mondo rovesciato. Segue, a partire dal 2006, Lo scoiattolo e il Graal, saga epico-erotica in sette volumi (di cui tre pubblicati) che riprende temi e personaggi del The New Empire, abbandonando il genere del saggio storico per abbracciare la pura narrazione fantasy. L’opera descrive un tempo futuro in cui la terra è dominata da una nuova specie umana, la Bioaristocrazia, frutto di raffinate manipolazioni genetiche e dai poteri pressoché illimitati, nonché organizzata in potenti clan, spesso in competizione tra loro. A partire da questi progetti letterari, nei quali convergono storia, filosofia, religione, genetica, esoterismo e erotismo, Elettrico realizza disegni e installazioni che ne riprendono temi, personaggi e ambientazioni, dando loro una “concretezza” fisica.

Glamstaxspalaman, l’opera entrata in collezione al Madre nell’ambito del progetto Per_formare una collezione. Per un archivio dell’arte in Campania, è la ricostruzione di una macchina astrale per il controllo di particolari entità spirituali, denominate Glamstax, descritta nel terzo volume de Lo scoiattolo e il Graal come “una struttura magico-tecnologica, che aveva però l’aspetto di un’opera d’arte” e utilizzata dai sacerdoti Canjal, setta eretica che nella saga si oppone alla Nuova Chiesa Universale di Leo Bruno. Scolpita in legni rari (quali il sambuco e il castagno porcino) e decorata con semisfere e motivi ornamentali, l’opera fonde modelli estetici antichi con scopi arcaici e al contempo futuristici. L’impossibilità di definire un’epoca temporale precisa – carattere di tutta la ricerca di Elettrico – si riflette anche nella polarità di questa struttura: da una parte dispositivo fantastico, dall’altra leggio sul quale poggia una versione scultorea del secondo volume de Lo scoiattolo e il Graal.

[Alessandra Troncone]

Glamstaxspalaman, 2005

In esposizione dal 23 giugno al 13 novembre 2018. Attualmente non esposta.

Veduta dell'allestimento. Donazione dell’artista. Courtesy Fondazione Morra, Napoli. Collezione Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli. Foto © Amedeo Benestante. 

Glamstaxspalaman, 2005

In esposizione dal 23 giugno al 13 novembre 2018. Attualmente non esposta.

Veduta dell'allestimento. Donazione dell’artista. Courtesy Fondazione Morra, Napoli. Collezione Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli. Foto © Amedeo Benestante.