Tre giorni di eventi per “Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal Sud”

Proiezioni, conversazioni, incontri con artisti e performance musicali

Sabato 23, domenica 24 e giovedì 28 ottobre 2021 il museo Madre presenta un programma di eventi speciali legati alla mostra Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal Sud: tre giorni di approfondimenti multidisciplinari con proiezioni, conversazioni, incontri e performance musicali.

 

Sabato 23 ottobre

Dalle ore 11.00 alle ore 13.30 e dalle ore 16.00 alle ore 18.30: gli artisti saranno protagonisti di speciali Artists’ Talks, durante i quali il pubblico avrà l’occasione di approfondire le opere in mostra attraverso le loro riflessioni e la condivisione della loro pratica artistica.

11.00 > Franco Silvestro
11.30 > Giulio Delvé
12.00 > Antonio Biasiucci
12.30 > Giulia Piscitelli
13.00 > Rosy Rox
16.00 > Perino & Vele
16.30 > Bianco-Valente
17.00 > Eugenio Giliberti
17.30 > Raffaela Mariniello
18.00 > Betty Bee

 

Il programma di sabato prosegue nel pomeriggio con un focus sulla sezione Spazio periferico con proiezioni, presentazioni e performance.

Alle ore 19.00

Proiezione di Le Vele di Scampia (2009) di Tobias Zielony che, attraverso settemila immagini singole, scattate di notte e montate in animazione muta, presenta la drammaticità del complesso residenziale di Scampia.

Alle ore 19.30

Proiezione di L’Armée Rouge (2020) di Luca Ciriello, una produzione Parallelo 41 e Lunia Film, di cui le prime ricerche sono state effettuate nell’ambito dell’Atelier di Cinema del Reale di Ponticelli (FILMaP). Il film racconta la storia di un ragazzo arrivato in Italia dalla Costa D’Avorio cinque anni fa che vuole diventare il re della musica coupé décalé in Europa. Il protagonista vive in uno dei Bipiani di Ponticelli, prefabbricati di amianto costruiti negli anni ‘80 nella periferia est di Napoli, mentre gran parte del suo tempo lo trascorre nel Vasto, il quartiere multiculturale nei pressi della Stazione Centrale, dove cerca di organizzare eventi.

Prima e dopo le proiezioni, alle ore 18.30 e alle ore 21.00 il DJ Jplange – uno dei musicisti che appaiono nel film di Luca Ciriello – presenterà una performance live proprio del genere coupé décalé.

 

Domenica 24 ottobre

Dalle ore 11.00 alle ore 13.30

Artists’ Talks con

11.00 > Umberto Manzo
11.30 > Michele Iodice
12.00 > John DiLeva Halpern
12.30 > Roxy in the Box
13.00 > Cherubino Gambardella / Eduardo Castaldo

 

Nel pomeriggio si approfondisce la mostra con un focus sulla sezione Spazio del Corpo in Sala Piazza Madre.

Alle ore 16.00

Conversazione intergenerazionale Gruppo XX incontra Generazione X e Y. La storica dell’arte Olga Scotto di Vettimo modera l’incontro tra Mathelda Balatresi e Rosa Panaro, esponenti storiche delle rivendicazioni dei rapporti tra genere e arte, nonché parte del collettivo Gruppo XX, e Maria Adele Del Vecchio e Raffaela Naldi Rossano. Un dialogo che mette in luce, da un lato, la ricerca dello storico gruppo artistico fondato a Napoli nel 1977, volta alla demistificazione delle rappresentazioni stereotipate del femminile e della presunta neutralità dell’arte, e dall’altra le esperienze della pratica femminista delle generazioni contemporanee, le cui metodologie intersecano anche altre problematiche – un tentativo di resistenza agli automatismi nel lavoro di Del Vecchio, e una ricerca comunitaria che affonda nel desiderio nelle opere di Naldi Rossano.

Alle ore 17.30

Conversazione con Silvana Campese e Conni Capobianco del gruppo femminista napoletano degli anni Ottanta Le Nemesiache, moderata dalla ricercatrice Sonia D’Alto. Con il loro approccio metafisico e immaginifico e la loro pratica politica, Le Nemesiache hanno sviluppato proposte teoriche e artistiche per decostruire le norme giuridiche di potere, oppressione e professionismo, e allontanare la violenza verso se stesse e la società. Un impegno che pone la dimensione cosmica come proposta di un’altra dimensione del reale.
A seguire la proiezione del film Il mare ci ha chiamate (1978), regia e soggetto di Lina Mangiacapre, che restituisce la narrazione delle espropriazioni che il territorio partenopeo ha subito in nome del progresso.

 

Giovedì 28 ottobre

Il programma di eventi legati alla mostra si chiude giovedì 28 ottobre, proseguendo gli approfondimenti da una prospettiva ancora legata all’arte al femminile.

Alle ore 18.00 in Sala Piazza Madre

Proiezione del documentario Sulle Tracce di Maria Lai (2020), di Maddalena Bregani: un racconto circolare che inizia e termina a Ulassai, il villaggio nel cuore selvaggio della Sardegna dove Maria Lai (1919-2013) è nata e dove è tornata a vivere negli ultimi anni della sua vita. Il film è la ricostruzione della sua vita attraverso le voci di collaboratori, artisti, storici dell’arte, amici e membri della famiglia dell’artista, e la scoperta di una produzione ricchissima e unica: dal naturalismo degli esordi, alla svolta dagli anni Sessanta – con i Telai, le Tele cucite, le Geografie – a Legarsi alla montagna, l’azione artistica collettiva realizzata con i cittadini di Ulassai nel 1981, che anticipa di un decennio l’arte relazionale.

 

Per gli incontri e le proiezioni è consigliata la prenotazione tramite la piattaforma Eventbrite; l’ingresso è consentito fino a esaurimento posti.
Si ricorda che per l’ingresso al museo è necessario il Green pass.