Il Madre ospita l’appuntamento conclusivo di Terzo tempo, azione di socialità creativa che ha coinvolto un gruppo di circa 30 giovani in uscita dal circuito dell’accoglienza cittadino (Sprar e CAS) e loro coetanei universitari provenienti dagli Atenei cittadini “Federico II” e “L’Orientale”. Un percorso di conoscenza reciproca e attivazione collettiva, nato dalla condivisione di problematiche e desideri, realizzato da ActionAid Italia in partenariato con Università “Federico II”, Less Onlus e Project Ahead e con la collaborazione delle associazioni Traparentesi Onlus e Aste e Nodi, nell’ambito del progetto This Must Be The Place.
Da venerdì 9 a lunedì 12 novembre, la sala del museo in cui è allestita l’opera di Giulio Delvè Enigma (2014) ospiterà oggetti di uso quotidiano o di valore simbolico appartenenti a ciascun partecipante (l’allestimento a porte aperte è in programma venerdì 9 novembre a partire dalle ore 13.00). Questo esercizio di astrazione e materialità vuole sottolineare la semplicità e la somiglianza tra le culture, evidenziare un’interdipendenza che sovverte pregiudizi e ghettizzazioni, contribuendo così alla costruzione di una società più aperta e inclusiva. L’accostamento con l’opera-ambiente di Delvè produce un’ulteriore livello di senso: una “sala della musica”, concepita dall’artista per offrire ai visitatori un’occasione di dialogo e condivisione, in cui si inseriscono le storie personali e le esperienze dei partecipanti a questo progetto.
Terzo tempo, a cura dell’associazione Aste e Nodi, insiste infatti sul potenziale trasformativo di ciascuna esperienza individuale nello spazio fisico circostante in un periodo definito di tempo. L’installazione rappresenta quindi una riappropriazione dello spazio-tempo che ha anche il senso di abitare questo contesto (This Must Be The Place): un luogo condiviso, e un momento di condivisione, in cui ciascuno aggiunge un pezzo di sé e della sua storia senza sottrarre niente agli altri.