YASMIN SMITH

Sydney, Australia (1984), vive e lavora a Sydney, Australia

Terra Dei Fuochi  2021

porcellana di Limoges, cenere di legno di pioppo

Il progetto ha ricevuto il supporto dell’Australia Council, l’organo ufficiale consultivo e di finanziamento delle arti del governo australiano

L’artista ringrazia Angelica Tulimiero, Basilio Lamberti e il professor Massimo Fagnano per la collaborazione e il sostegno

Commissionato per Rethinking Nature, in collaborazione con Parco Arte Vivente

Courtesy l’artista e The Commercial, Sydney

La pratica di Yasmin Smith unisce indagine scientifica e artistica al fine di far luce sulle forme di intelligenza ecologica attraverso la creazione di installazioni scultoree in ceramica. L’artista conduce ricerche sulla storia di siti ambientali e raccoglie campioni di materiali vegetali. I campioni di legno raccolti dall’artista vengono trasformati in calchi per realizzare delle opere in ceramica e, successivamente, in cenere da incorporare nello smalto delle sculture. Attraverso processi chimici che generano colori e consistenze differenti, gli smalti rivelano quello che l’albero ha assorbito durante la sua vita e la storia ecologica del sito di raccolta: i materiali presenti nell’acqua, nel suolo e nell’aria vengono trattenuti come una forma di memoria o archivio. Terra Dei Fuochi è stato prodotto sull’omonimo territorio campano, un’area con un’estensione di oltre 1.000 chilometri quadrati, che è stata luogo di smaltimento illegale di rifiuti fin dagli anni ’80 e prende il nome dai roghi attraverso cui i rifiuti che non possono essere seppelliti vengono smaltiti. Per questo progetto, Smith ha collaborato con Massimo Fagnano, professore di Agronomia all’Università di Napoli Federico II, al fine di raccogliere legno di pioppo dal laboratorio di bonifica sperimentale di San Giuseppiello a Giugliano, situato 20 km a nord di Napoli. Le specie arboree coltivate presso il laboratorio sono impiegate per il fitorisanamento, processo in cui gli alberi assorbono i metalli pesanti dal suolo contaminato (nel caso degli alberi utilizzati nella ricerca Smith, cromo e zinco provenienti da scarti di conceria). Fagnano ha scoperto che la ricchezza minerale del suolo vulcanico locale neutralizza la tossicità cambiando la propria composizione atomica. Gli elementi contaminanti vengono così trattenuti nel suolo, in uno straordinario meccanismo sistemico di autoguarigione delle ecologie locali. Come notato dall’artista: “Il biorisanamento ci mostra che il suolo e le piante hanno l’incredibile capacità di riabilitarsi dalle attività distruttive compiute da alcuni umani, e sono, in questo caso, un emblema di legalità. Le piante stanno svolgendo al posto degli esseri umani un lavoro di salvataggio e di restituzione ad uso sicuro del suolo”.

 

Dichiarazione dell’artista

Terra Dei Fuochi è una parte della mia pratica di ricerca che cerca di produrre un archivio della manifestazione estetica della storia ambientale e umana attraverso la creazione di ceramiche e smalti derivati dalle ceneri delle piante. Dal 2014 ho intrapreso progetti di ricerca in Australia, Cina, Francia e ora in Italia. Ogni progetto può essere comparato a quello successivo, perché i parametri che utilizzo per gli smalti e il processo ceramico sono sempre gli stessi. Uso sempre la stessa ricetta per lo smalto e la stessa temperatura di cottura. Applico lo smalto sulle ceramiche ottenute dai calchi della pianta, così da materializzare all’esterno e rendere visibile ciò che di solito non possiamo vedere poiché racchiuso nel corpo della pianta. Attraverso una collaborazione con il professore di Agronomia Massimo Fagnano, ho potuto accedere ai tronchi di pioppo di una piantagione di fitorimedio progettata nell’ambito del programma LIFE-Ecoremed dell’Università di Napoli Federico II. La piantagione è un laboratorio a cielo aperto chiamato San Giuseppiello a Giugliano, a 30 minuti da Napoli. L’opera esprime la narrazione ambientale registrata dagli alberi cresciuti in quel luogo e dimostra le capacità delle tecnologie non-umane. Il bio-accumulo o il bio e fitorisanamento ci hanno dimostrato che il suolo, gli alberi, i microrganismi dei funghi, hanno una incredibile capacità di riabilitarsi anche in situazioni in cui gli umani hanno causato danni ambientali devastanti.