RAFFAELA NALDI ROSSANO

Napoli, Italia (1990), vive e lavora a Napoli


Raffaela Naldi Rossano, We are the granddaughters of the witches you were never able to burn
  2019
ceramica
Collezione Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Museo Madre

We are the granddaughters of the witches you were never able to burn rivendica un’emancipazione dalle vicende storiche che hanno prodotto una struttura sociale patriarcale. Il titolo dell’opera evoca infatti i fantasmi delle streghe, figure resilienti, capaci di sovvertire ordini politici ed economici e che pertanto vennero cacciate e bruciate al rogo, evento storico che per la filosofa e attivista Silvia Federici, rappresenta la transizione dal feudalismo al capitalismo, e la conseguente crescita di regimi etero-patriarcali. L’artista materializza queste parole in piastrelle di ceramica realizzate a Vietri per riappropriarsi attraverso tradizioni pagane e artigianali del Sud Italia di questa frase manifesto, diventato al giorno d’oggi prodotto di merchandising a Halloween, e dando in questo modo la possibilità ai visitatori di destrutturare il linguaggio e ricomporre collettivamente il testo al fine di ricucire nuovi significati. A Liquid Confession I, un’acquasantiera contenente elementi organici che si trasformano nelle differenti modalità di installazione a seconda del contesto specifico, rimanda alla fontana di Kastalia della città greca di Delfi, che Naldi Rossano ha visitato durante un pellegrinaggio che aveva l’intento di narrazione di una fiction autobiografica legata a tecniche di personificazione degli archetipi mitologici insieme a un gruppo di collaboratrici, sperimentando la creazione di comunità temporanee, trasformazioni e materializzazione di energie. Per questa mostra, l’artista ha deciso di riempire l’acquasantiera con acqua di mare prelevata a Cuma, vicino al sito archeologico dell’Antro della Sibilla.