Leone d’Oro alla 54 Biennale di Venezia, nel 2011, Elaine Sturtevant (1924-2014) è stata una delle più influenti artiste del XX secolo. La sua sperimentazione prende il via nel 1964, quando la Sturtevant comincia a “ripetere” le opere degli artisti a lei contemporanei, riferendosi ad alcune delle personalità più iconiche del suo tempo (da Marcel Duchamp e Joseph Beuys a Andy Warhol, da Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Frank Stella fino a Paul McCarthy, Mike Kelley, Robert Gober, Anselm Kiefer, Félix Gonzales-Torres, per citare solo alcuni esempi), per arrivare agli anni 2000 con la produzione video. Una ricerca estetica ed intellettuale, la sua, profondamente radicata nel pensiero filosofico sulla differenza del XX secolo, originale e pioneristica, che ha saputo esplorare con straordinario anticipo concetti quali “autorialità” e “originalità” in relazione ai meccanismi di produzione, circolazione, ricezione e canonizzazione dell’immagine e dell’immaginario artistici.
Il volume è pubblicato da Electa nella collana Pesci Rossi, in occasione della mostra Sturtevant Sturtevant, allestita al Madre di Napoli.
A cura di Stéphanie Moisdon, con il coordinamento editoriale di Andrea Viliani e un saggio di Tristan Garcia, il volume, accompagna la rassegna che sarà visitabile fino al 21 settembre.