I volumi Gian Maria Tosatti. Sette Stagioni dello Spirito e Gian Maria Tosatti. Sette Stagioni dello Spirito. Diario 2013 – 2016 (Electa, 2017) sono stati pubblicati in occasione della mostra finale dedicata all’omonimo progetto triennale, a cura di Eugenio Viola e organizzata dal museo Madre dal 16 dicembre 2016 al 17 aprile 2017.
Il primo volume, concepito come un catalogo, sintetizza i diversi capitoli in una prospettiva unitaria e ulteriore tendendo non solo a restituire la memoria dell’esperienza, quanto a ricostruirne il percorso “dietro le quinte”, permettendo al lettore di ripercorrere le sette installazioni nella loro articolazione complessiva, così come durante la mostra al Madre il visitatore aveva potuto attraversare diacronicamente l’intero ciclo di Sette Stagioni dello Spirito condividendone una visione diversa, necessariamente selettiva, come è, per l’appunto, quella dettata dalla memoria, e allo stesso tempo nuova, sollecitata dalla riproposizione nel contesto museale di questa esperienza. Il progetto originario, che nelle sue articolazioni territoriali è stato promosso e organizzato da Fondazione Morra con il sostegno di Galleria Lia Rumma, ha voluto ridefinire il rapporto fra i domini dell’arte e quelli dell’abitare, e ancora tra arte e comunità, ed è stato concepito dall’artista come un unico grande “romanzo di formazione” visivo e performativo, come lo definisce l’artista, sull’animo umano, costantemente teso fra i limiti, antitetici ma complementari, del bene e del male.
Il volume si articola in quattro sezioni principali: “Testi critici”; “Le opere”; “Al Madre”; “Apparati”. Nello specifico, gli interventi critici, corredati da immagini di documentazione del processo di realizzazione delle sette installazioni, affrontano la progettualità alla base di Sette Stagioni dello Spirito da prospettive differenti: Christian Caliandro inquadra la dimensione storico-politica del ciclo; Giorgio De Finis esplora le sue implicazioni da un punto di vista antropologico; Nicolas Martino ne indaga la matrice filosofica; Alessandro Facente si concentra sulla dimensione pittorica dell’opera di Tosatti. Il curatore Eugenio Viola è autore di due testi: nel primo descrive la genesi dei singoli capitoli del progetto, mentre nel secondo documenta la dimensione essenzialmente performativa della ricerca dell’artista.
Le conversazioni di Tosatti con Dough Ashford, Romeo Castellucci, Eva Franch i Gilabert, Mariangela Gualtieri, Alfredo Jaar, Paul Pfeiffer e Vicente Todolì approfondiscono la dimensione più intima del progetto e sono corredate da un ampio apparato iconografico relativo a ciascuna delle sette installazioni. Il testo di Andrea Viliani presenta la conclusione del ciclo avvenuta con la mostra al museo MADRE, ampiamente illustrata dalle vedute della mostra nell’ottocentesco Palazzo Donnaregina.
Il secondo volume, concepito come un diario che accompagna la pubblicazione del catalogo, attraverso le parole e le riflessioni dell’artista restituisce il racconto quotidiano e l’impatto interiore di questa esperienza, e al contempo fornisce l’impianto teorico del progetto con i suoi elementi tecnici ma anche di matrice letteraria, filosofica, teologica e sociale.