Ninì Sgambati/Paolo Puddu. Detto tra le righe è il secondo appuntamento del progetto Materia di Studios, con cui LET_Laboratorio di Esplorazioni Transdisciplinari avvia un confronto e un dialogo intergenerazionale tra coppie di artisti, giocato sul terreno dell’archivio inteso come materia vivente connessa plasticamente alla ricerca e alla pratica artistica.
In questa occasione, Ninì Sgambati (Marigliano, Napoli, 1945) e Paolo Puddu (Napoli, 1986) hanno reinterpretato la definizione stessa dell’archivio, qui inteso come contesto di interazione tra forze contrastanti e perennemente in atto nei processi di trasmissione della conoscenza e del pensiero. Partendo da posizioni divergenti, come fronteggiandosi dall’una all’altra sponda di un’area circoscritta – un campo di gioco ma anche una zona di combattimento, un ring, un tatami, un dohyō – i due artisti hanno intessuto un rapporto dialettico, sviluppato attraverso l’immaginario dello scontro e della lotta.
Così, agendo per sottrazione e sintesi, sono arrivati alla formalizzazione di due “movimenti” contrapposti e complementari, tanto arcaici, riferiti a cosmogonie e mitologie fondative, quanto dinamici nelle metodologie di ordinamento, comprensione e descrizione del mondo tuttora in essere: lo spingere e il tirare. Luogo già predisposto alla funzione di archivio, il museo si configura, dunque, come spazio favorevole di applicazione / suggestione /espressione / narrazione di quelle forze già in espansione e contrazione, energie vitali e universali da rilevare e da controllare, da ricondurre a immagine e forma.
Nelle tre sale del museo Madre sono presentati altrettanti lavori, concepiti per questo progetto, che costituiscono una scrittura minima in stretta connessione, come le tre parti di una frase, di una struttura logica e di significato.