ELENA MAZZI

Reggio Emilia, Italia (1984), vive e lavora a Torino, Italia

The Upcoming Polar Silk Road  2021

HD video, 9’46’’

Opera selezionata dall’avviso pubblico Cantica21. Italian Contemporary Art Everywhere – Sezione Over 35 (MAECI-DGSP/MiC-DGCC, 2020)

Questa opera ha ricevuto il sostegno di [N.A!] Project

Commissionato per Rethinking Nature

Courtesy dell’artista

Attraverso una pratica artistica radicata in metodologie di ricerca antropologiche, Elena Mazzi affronta i punti di tensione delle società contemporanee. L’artista lavora spesso con comunità direttamente relazionate ai suoi temi di ricerca, per sviluppare strumenti multidisciplinari di azione collaborativa e di pensiero speculativo. The Upcoming Polar Silk Road prosegue la ricerca dell’artista su pratiche di sfruttamento territoriali neoliberiste, indagando la nuova rotta commerciale che collega Cina e Europa attraverso un passaggio artico precedentemente inaccessibile. Questa nuova “via della seta”, resa possibile dallo scioglimento dei ghiacciai e dall’uso di rompighiaccio, diventerà un passaggio chiave del commercio internazionale, accorciando di 15 giorni il tempo di viaggio rispetto alla rotta del canale di Suez. Iniziata nel 2018 durante una residenza in Islanda, questa ricerca è stata condotta attraverso visite presso siti strategici e interviste con persone coinvolte nel progetto. L’opera fa luce sui molteplici interessi geopolitici che operano nella regione artica e su come il surriscaldamento globale venga utilizzato per l’avanzamento di nuovi sistemi logistici ed infrastrutturali. Le prospettive contrastanti che emergono nel video espongono nuove forme di speculazione economica sul cambiamento climatico al servizio delle mire commerciali neoliberiste.

 

 

 

Dichiarazione dell’artista 

L’obiettivo generale della mia ricerca è quello di indagare come progetti artistici radicati in un contesto possano analizzare criticamente i territori che hanno subito o stanno subendo traumi o momenti di crisi. Seguendo per lo più un approccio antropologico, questa analisi indaga e documenta un’identità sia personale che collettiva e si relaziona con un territorio specifico, dando luogo a diverse forme di scambio e trasformazione. Si tratta di come l’essere umano percepisce l’ambiente circostante e decide di operare in esso e apportare un cambiamento. Questa azione è quasi sempre determinata da una necessità politica o sociale, che potrebbe essere definita in un momento di disagio o di crisi. Ecco perché le crisi sono così importanti per me: possono essere viste come svolte positive e per questo vengono analizzate attraverso diverse metodologie. Sono stata personalmente colpita dal grande terremoto che ha distrutto la città di L’Aquila in Italia nel 2009 e questo ha fortemente influenzato la mia visione della società e di conseguenza la mia pratica artistica.