Soot Breath // Corpus Infinitum 2021
video digitale, 40’
redazione testi e script: Denise Ferreira Da Silva
Courtesy degli artisti
Il terzo film realizzato collaborativamente da Denise Ferreira da Silva e Arjuna Neuman, intitolato Soot Breath // Corpus Infinitum, ha come premessa l’idea che ogni forma di esistenza umana e non umana crea un corpo senza limiti. Il film indaga sui concetti di empatia e violenza per tracciare le trasformazioni dettate dalla modernità sul mondo naturale, in cui gli esseri viventi e non viventi sono stati trattati come una riserva perenne da cui estrarre risorse. L’elemento della terra rimane un tema centrale, mentre la telecamera riprende luoghi significativi della biografia degli artisti, dal Brasile all’Indonesia, o grandi infrastrutture che si disintegrano in particelle di fuliggine. Superfici porose di corpi si toccano, evocando una visione continua dell’organico, del quantico, del cosmico. Attraverso un’importante critica dell’antropologia, il film opera una riflessione sul dislocamento di popoli, idee e materia durante il corso dell’ultimo secolo. Il lavoro ricuce le fibre del tessuto lacerato della dimensione spirituale e materiale di un mondo vibrante dove tutto è intimamente connesso.
Dichiarazione degli artisti
In Soot Breath // Corpus Infinitum creiamo connessioni tra il dislocamento forzato, la schiavitù e la violenza politica attraverso il ventesimo secolo – processi di estrazione dalla terra ma anche dalle persone. Questo approccio riflette due cose: le nostre preoccupazioni in quanto pensatori e artisti e, allo stesso tempo, la nostra traiettoria individuale e quella delle nostre famiglie. Sviluppiamo una riflessione sulle forze che approcciano la natura e il mondo come qualcosa da plasmare e da cui estrarre materia. Il film è concepito come un contributo al ripensamento della natura e delle soggettività del nostro sistema attuale che si costituiscono attorno a dei bisogni. Una cosa importante nel nostro lavoro è una forma di speculazione, l’immaginare e reimmaginare come le cose possano esistere diversamente. Pensiamo alla natura, alla materia, alla soggettività; queste domande emergono in una conversazione in ogni film e nel nostro lavoro.