Boris Mikhailov, By the Ground, 1991. Courtesy l’artista; Guido Costa Projects, Torino; Sprovieri Gallery, London | Boris Mikhailov, By the Ground, 1991. Courtesy the artist; Guido Costa Projects, Torino; Sprovieri Gallery, London.

Visita con il Direttore

Nel primo giorno di apertura della mostra Boris Mikhailov, io non sono io, sabato 14 novembre, alle ore 17.00, il direttore del Madre Andrea Viliani guiderà il pubblico nell’esplorazione delle serie fotografiche dell’artista ucraino, che indagano i profondi, radicali e spesso traumatici cambiamenti che hanno investito e ancora oggi investono il suo paese natale.

La mostra al Madre, organizzata in collaborazione con Incontri Internazionali d’Arte e Polo museale della Campania, Villa Pignatelli-Casa della fotografia, approfondisce in particolare il genere del ritratto e dell’autoritratto, e dunque la matrice intimamente biografica della ricerca artistica di Mikhailov, in cui sono esplorati i temi della disintegrazione identitaria, dell’oppressione sociale, della povertà iniqua, dell’inermità del corpo, dell’abbandono e della solitudine in una situazione sospesa fra guerra e pace, così come l’inesauribile e insopprimibile ricerca della verità umana nelle pieghe del reale. Temi che attraversano i confini dello spazio e del tempo, riecheggiando i toni della grande arte europea o della pittura e della fotografia ottocentesca e novecentesca più sperimentali, e al contempo assumono valenza universale quali rappresentazioni dell’identità contemporanea nella sua frammentazione, tra inclusione e esclusione, progresso e emarginazione, stanzialità e migrazione, identità e sradicamento, divenendo testimonianza di una dignità insopprimibile e delle comuni radici etiche proprie di ogni essere umano.