Visita alla mostra SIAMO ARRIVATI di Wade Guyton, 2017, con il curatore e direttore del Madre Andrea Viliani. Foto © Amedeo Benestante.

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Ultimo weekend per visitare al museo Madre di Napoli SIAMO ARRIVATI, la prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana dell’artista Wade Guyton (Hammond, Indiana, 1972), a cura di Andrea Viliani.
Tra le molte segnalazioni della stampa nazionale e internazionale la mostra, inaugurata il 14 maggio scorso in occasione dell’inaugurazione della Biennale di Venezia, è stata definita da Linda Yablonsky, sulla storica rivista americana ARTFORUM (nella sua rubrica “Diary”), la più illuminante e la migliore mostra nella carriera dell’artista.

Per l’occasione i Servizi educativi del museo dedicheranno tutte le visite didattiche (da sabato 9 a lunedì 11 settembre, ore 11.00) alla scoperta di questo artista internazionale e delle sue opere, realizzate appositamente per questa mostra durante un periodo di residenza a Napoli dell’artista e del suo team di lavoro, che ha trasformato il Madre in un vero e proprio studio di lavoro, reinterpretando il classico tema storico-artistico dello “Studio d’artista” e il possibile richiamo alla tradizione del Viaggio in Italia o del Grand Tour.
Da cui anche l’ironico e autoironico titolo plurale della mostra, SIAMO ARRIVATI, che cita lo slogan adottato da McDonald per la recente apertura dei suoi punti vendita a Napoli comparso sull’home page sul sito web de “Il Mattino”. Dall’inizio degli anni duemila Guyton investiga nelle sue opere lo stato e l’impatto della produzione e della circolazione di immagini digitali, rappresentandone le forme potenziali e la loro trasmissione globalizzata e riportandole su tela, dopo averle processate con programmi come Photoshop o Word, attraverso l’utilizzo di stampanti a getto d’inchiostro. L’artista aggiorna così matrici espressive e cognitive riconducibili alle pratiche sia della Pop Art che dell’Arte Concettuale della seconda metà del secolo scorso.

Questi temi, e le loro implicazioni non solo nell’arte ma nella comunicazione contemporanea saranno l’oggetto della visita guidata del curatore della mostra, Andrea Viliani, direttore del museo Madre (lunedì 11 settembre, ore 18.00) che approfondirà con i partecipanti anche alcuni dettagli “dietro le quinte” della mostra, per esempio che cosa abbia significato questa residenza in Campania per Guyton e come le opere in mostra che ne sono scaturite rappresentino l’allegoria dell’iper-connessione digitale e globale, e di una città come Napoli e di una regione come la Campania – poste al centro del Mediterraneo e immerse quindi in millenarie ma sempre aggiornabili stratificazioni sociali, economiche, politiche e culturali.

A Wade Guyton (Hammond, Indiana, 1972; vive e lavora a New York) sono state dedicate mostre personali da alcuni dei più importanti musei del mondo, fra cui: Museum Brandhorst, Monaco (2017); MAMCO-Musée d’art moderne et contemporain, Ginevra e Le Consortium, Digione (2016); Josef Albers Museum Quadrat, Bottrop e Art Institute, Chicago (2014); Kunsthalle Zürich, Zurigo (2013); Whitney Museum of American Art, New York (2012); Georgian National Museum, Tbilisi e Wiener Secession, Vienna (2011); Museum Ludwig, Colonia (2010); Museum Dhondt-Dhaenens, Deurle (2009); Portikus, Francoforte (2008); Kunstverein, Hamburg, Amburgo (2005); Artists Space, New York (2003). Tra le varie mostre periodiche internazionali a cui ha partecipato ricordiamo Carnegie International, Pittsburgh e Il Palazzo Enciclopedico. 55. Biennale di Venezia (2013); 50 Moons of Saturn. T2 Torino.

 

Partecipazione gratuita
Prenotazione consigliata
Sabato e domenica ingresso al museo a pagamento
Lunedì ingresso al museo gratuito