Sergio Vega, The Ants and the Soap, 2006. Frame da video. Courtesy Galleria Umberto Di Marino, Napoli.

Sergio Vega al Madre

Video screening e talk con l’artista Sergio Vega

Napoli: “città porosa”, dove i confini tra realtà ed immaginario diventano sempre più evanescenti. La porosità, metafora dominante, è presente nell’architettura, nel traffico, nello stile di vita cittadino e nel suo antico passato, mostrando una città in continua metamorfosi. Un teatro in cui l’intelletto nord europeo perde la sua autorevolezza, guidato dallo spettacolo sensoriale delle strade.

Così vede Napoli l’artista argentino Sergio Vega (Buenos Aires, 1959) nei suoi lavori video ispirati ad alcuni saggi degli anni Venti del filosofo tedesco Walter Benjamin. Sullo sfondo l’eterno Vesuvio, ritratto da molteplici punti di vista, che occupa un ruolo fortemente simbolico nell’approccio e nello sguardo dell’artista. Il latente pericolo di un’eruzione del vulcano si scontra con le scene di vita intima e quotidiana della città, che nella visione di Vega diventano “nature morte”, in un’acuta riflessione sulla natura della fotografia.

Da alcuni anni Sergio Vega ripercorre con graffiante ironia la vicenda coloniale sudamericana, mostrando come essa sia stata costruita in relazione alla specifica mitologia paradisiaca in virtù della quale si credeva, cercando conferma nella Genesi, che il giardino dell’Eden fosse da localizzarsi in Sud America, in ragione della straordinaria prodigalità naturale di quelle regioni temperate, che tanto affascinavano i viaggiatori europei durante le prime esplorazioni.

L’artista ha portato avanti una complessa e multiforme ricerca artistica intitolata “Il Paradiso nel Nuovo Mondo”, ispirata dall’omonimo libro secentesco di Antonio De Leon Pinelo, consigliere portoghese del re di Spagna, esploratore e storico delle Nuove Indie. Ripercorrendo, a Cuiaba, un villaggio del Mato Grosso brasiliano, le orme delle osservazioni di Antonio De Leon Pinelo, Vega ha redatto un diario dettagliato in cui ha registrato le sue riflessioni sulla storia di quella regione, tra passato e presente, mitologia e realtà; una mitologia nostalgica di una felicità perduta e mai dimenticata.

Mercoledì 24 giugno al museo Madre (ore 18.00, Sala delle Colonne, primo piano) la proiezione di due tra le più importanti opere video di Sergio Vega Hashish in Naples, 2009, espressamente realizzata a Napoli e dedicata alla città, e The Ants and the Soap, 2006, sarà accompagnata da una conversazione tra l’artista, Andrea Viliani, direttore del Madre, ed Eugenio Viola, curator at large del museo.
L’evento è organizzato nell’ambito di ten more ten, in collaborazione con la Galleria Umberto di Marino.