Giovedì 9 novembre, alle ore 18.00, il Madre, museo d’arte contemporanea della Regione Campania, ospiterà la presentazione dell’opera The Mountain of Advanced Dreams di Mali Weil. Il progetto, entrato a far parte della collezione della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, è realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X edizione, 2021), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Intervengono, con l’artista
Silvia Salvati, Responsabile Collezioni museo Madre
Federica Timeto, docente di Sociologia delle arti e Critical Animal Studies all’Università Ca’ Foscari di Venezia
Kathryn Weir, Curatrice, storica dell’arte e scrittrice
Modera
Tiziana Terranova, professore ordinario in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociale dell’Università di Napoli ‘L’Orientale’
The Mountain of Advanced Dreams (2022, in corso) è una ricerca sul tema delle relazioni che si sviluppa attraverso un insieme di azioni diffuse e convergenti, secondo una modalità tipica di Mali Weil, integrando in un unico worlding film, performance, design, installazione, ma anche pratiche discorsive ed editoriali, programmi curati, workshop e scrittura.
Attualmente convivono nello stesso universo una mostra, una performance, un arazzo, una serie di gioielli, un progetto editoriale e l’istituzione della Scuola di Diplomazie Interspecie e Studi Licantropici come centro pubblico e itinerante di formazione e ricerca sulle pratiche diplomatiche. E il film Rituals.
Concepito su due canali, il film segue tre diversi rituali articolati intorno ai temi del corpo, del linguaggio, della divorazione e della morte, del sogno. Tramite una struttura narrativa fictional delinea un mondo in cui le Diplomazie Interspecie, già diffuse e tramandate di generazione in generazione, emergono come un fatto radicale che tocca la vita individuale di chi sceglie questa professione, anche in giovane età.
I tre riti appartengono a Cenacoli distinti: due sono speculari l’uno all’altro e presentano alcune prove per entrare e uscire “per divorazione” dalla carriera diplomatica, sancendo il superamento di quell’idea tipicamente occidentale che vede l’anthropos al vertice della catena alimentare, come un divoratore che non può essere divorato. Dal punto di vista delle Diplomazie interspecie, infatti, divorare è un terreno di negoziazione per stringere alleanze con un determinato territorio fino a imparentarsi con esso.
Il terzo è un rito di iniziazione attraverso l’antico cerimoniale dionisiaco dell’oscillazione, che nel mondo delle Diplomazie Interspecie permette di accedere alla Montagna dei Sogni Avanzati, quindi a una forma di conoscenza e di connessione con l’Alterità che avviene attraverso la pratica di un sogno “condiviso”. Due sono i punti di vista che il video offre sugli eventi narrati: il primo si basa su eventi e temporalità umane, mentre il secondo presenta ‘storie’ di Altri (animali, montagne, paesaggi, piante) che, pur coesistendo con la dimensione umana, hanno temporalità, suoni e schemi relazionali diversi.
Nel film ognuno parla la propria lingua in una sorta di defamiliarizzazione onirica del linguaggio umano, che sottende e preannuncia la rinuncia alla sua assolutizzazione come unica forma di comunicazione valida. Il coltello che nel primo rito taglia l’enorme lingua bovina, la velatura della bocca (primo e secondo rito) e il giuramento di rinuncia al linguaggio come forma distintiva dell’umano (terzo rito) costituiscono un ulteriore filo conduttore della “piegatura dell’umano” che le Diplomazie Interspecie richiedono.