La serata inaugurale delle mostre Per_formare una collezione: The Show Must Go_ON
Per_formare una collezione: Per un archivio dell’arte in Campania e Darren Bader (@mined_oud) di venerdì 13 ottobre sarà accompagnata da un Cocktail Party, dalle ore 19.00 alle ore 22.00, nell’area B’shop-Cafè e nei cortili del museo e da diversi momenti performativi legati alla mostra dell’artista statunitense Darren Bader.
Il cortile interno del Madre si tramuta in una scacchiera di dimensioni ambientali a disposizione del pubblico per tutta la durata della mostra: le classiche pedine verranno sostituite da altrettanti paia di scarpe (disponibili per il ritiro all’ingresso del museo), oppure da oggetti personali da poter sacrificare o guadagnare, gli spettatori stessi potranno associarsi e divenire alfieri, regine e cavalli per dare vita a un momento di compartecipazione fisica, mentale, affettiva di un opera che può divenire tale solo se attivata dal pubblico e dalla sua volontà di rinunciare al singolo per farsi “squadra vincente”. Eccezionalmente per la serata inaugurale a giocare ci saranno gli esperti della A.D. Scacchistica Partenopea.
Tra gli eventi performativi, a partire dalle ore 19.15 e ogni 30 minuti, anche la Sound Study, 2017 – che sarà condotta dagli studenti della classe di Musica d’Insieme del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Il quartetto di fiati – composto da Antonio Troncone, Jacopo Verde, Vincenzo Vuolo e Maurizio Conte – tenterà di far “scoppiare” una serie di chicchi di mais con le onde sonore, mentre Felice Cutolo si cimenterà nella stessa impresa con la sua zampogna.
Ancora durante la serata inaugurale ci sarà una singolare degustazione di ostriche e burro di arachidi, che aprirà una riflessione su coppia, doppio e interscambiabilità di ruoli, funzioni e significati che caratterizza l’evoluzione del concetto d’arte contemporanea nell’epoca della condivisione.
Si ringrazia Feudi di San Gregorio che durante l’opening offrirà ai visitatori del Madre i suoi vini. L’azienda, fondata in Irpinia nel 1986, oggi leader della Campania e cuore di un gruppo più ampio di cantine, da sempre punta a salvaguardare la tradizione e a valorizzare i vitigni autoctoni come l’Aglianico, il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo.