Giovedì 13 aprile (ore 17.30, Biblioteca) sarà presentato al museo Madre il libro RiMembra di Monica Biancardi (Damiani, 2016), realizzato in collaborazione con lo scrittore e saggista Gabriele Frasca, docente di Letterature Comparate nell’Università degli Studi di Salerno e Lorand Hegyi, già direttore del Museo d’arte moderna di Saint-Étienne e ora prestigioso critico e curatore, insieme a Gennaro Carillo, docente di Storia delle dottrine politiche al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Ne discuteranno con l’autrice Gabriele Frasca, Gennaro Carillo e Andrea Cortellessa, docente di Letterature Comparate all’Università Roma 3, introdotti dal direttore del museo Madre Andrea Viliani.
Il volume è una drammaturgia per immagini e presenta un collage di 55 foto scattate dall’artista negli ultimi sette anni in luoghi differenti, accompagnate da versi del poeta Gabriele Frasca creati ad hoc per ognuna delle 26 opere. Le foto che ad un primo sguardo possono apparire come giustapposte, ad un’analisi più attenta rivelano profonde connessioni: ogni immagine ha una sua vita autonoma, ma unite in dittici e trittici sono in grado di dare origine a nuovi significati. Un racconto fotografico che l’artista costruisce nel tempo, raccogliendo membra sparse in luoghi differenti, spazi fisici e mentali, non aventi relazione alcuna. Il critico Lorand Hegyi, a proposito del progetto RiMembra, scrive “Monica Biancardi utilizza collage apparentemente semplicissimi, in cui le diverse immagini di partenza vengono accostate e così unite da collegamenti che emergono dall’analogia formale di elementi figurativi completamente diversi, si servono di somiglianze che possono riguardare la qualità, determinate caratteristiche fisiche reciprocamente associabili, o anche superfici e strutture materiali simili. Destabilizzante è il fatto che non sussiste una spiegazione evidente, un nesso palese tra i diversi elementi dell’immagine.. ”.
Nello stesso giorno, giovedì 13 aprile (ore 20.00, Biblioteca) il Museo Nitsch di Napoli inaugura una mostra dell’artista dallo stesso titolo RiMembra, promossa e organizzata dalla Fondazione Morra, che ha ricevuto il matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.
La mostra raccoglie un corpus di immagini concepite come singole unità, ma che, nel loro dare forma alla memoria, si collegano formando un atlante visivo fatto di corrispondenze di varia natura. Il giorno dell’inaugurazione, inoltre, si terrà un intervento poetico di Gabriele Frasca sonorizzato da Stefano Perna: l’unione tra le foto della Biancardi e il testo sonoro di Frasca, riporteranno alla mente ricordi belli o brutti, momenti colti dall’obiettivo connessi ad una temporalità che rifugge la realtà. La mostra sarà visitabile fino al 21 maggio 2017, presso la Biblioteca del Museo Nitsch.
Monica Biancardi (Napoli, 1972) vive tra Napoli e Roma. Inizia a lavorare giovanissima per importanti registi italiani e stranieri, continuando a insegnare Disegno e Storia del costume. La sua prima ricerca fotografica, Credere, a carattere antropologico, viene acquistata dalla Bibliothèque Nationale de France assieme ad altri progetti. Dopo il successo della sua prima mostra Ritratti, è invitata al Macba di Barcellona, poi a Madrid, Salamanca, alla Biennale della fotografia di Brescia, alla mostra sul Dada a Pavia curata da Achille Bonito Oliva. Quest’ultimo, in seguito, la invita a progettare un’intera cella all’interno della Certosa di Padula, durante la rassegna Le Opere e i giorni. Uno dei Ritratti vince il “Premio Serrone”, presso la Villa Reale di Monza, mentre un lavoro del progetto artistico Aldilà, verrà acquisito dalla nuova Metropolitana di Napoli. Invitata da Antonio Presti a Catania, realizza un racconto per immagini dal titolo Viaggio a Librino con lo scrittore israeliano Meir Shalev. Nel 2005 organizza la performance tutta al femminile in piazza Castello a Milano Un Abbraccio per la pace, che ripeterà a distanza di tempo in piazza Dante a Napoli e sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme con donne arabe ed israeliane. Su richiesta della Soprintendenza, nel dicembre del 2006 dedica al padre, scomparso prematuramente, il nuovo progetto artistico Mutamenti negli spazi di Castel Sant’Elmo a Napoli, poi esposto a Milano e ad Aarau, in Svizzera. Dopo diversi viaggi nei territori palestinesi, realizza una mostra voluta dall’Al Quds University di Gerusalemme con relativa pubblicazione. Nel 2009 realizza, su invito della Soprintendenza di Napoli, la mostra Orientamenti al Museo di Capodimonte di Napoli sul tema dell’integrazione culturale e, nello stesso anno, in forma multimediale presenta al museo MAV di Ercolano il lavoro sulla Palestina Tra le immagini, valorizzando l’etnia beduina. Nel 2012 espone il suo progetto Habitus al Marte di Cava dei Tirreni. Nel 2013 vince il “Premio Napoli” per l’arte; l’anno dopo il programma ufficiale del “Mois de la Photo” di Parigi, la invita ad esporre il suo progetto Credere. Nel 2015 vince il Premio Dolomiti Contemporanee. Le sue opere sono presenti in molte collezioni private e pubbliche.