Come scrive Vincenzo Trione, sin dai lavori intitolati Sperimentazioni dei primi anni sessanta, la ricerca di Mimmo Jodice (Napoli, 1934) “salda in maniera compiuta ambiti diversi: istinto e consapevolezza, immediatezza e calcolo, contemporaneità e classicità”, caratterizzandosi per l’analisi di approfondire, ricostruire e fare propri gli strumenti e i canoni stessi del mezzo fotografico. Un’attitudine “fortemente analitica” riscontrabile, con accenti diversi, anche “nelle investigazioni antropologiche successive, che descrivono scenari meridionali: disperazioni, dolori, rabbie […]. Da qui comincia un lungo – e meravigliosamente incompiuto – viaggio urbano”, in cui Jodice rivela i punti di vista più inattesi, le prospettive più segrete dalla sua Napoli come di tanti altri luoghi di un personale grand tour attraverso il Mediterraneo, da Pompei ed Ercolano a Petra e Efeso. “Il suo intento è quello di avvolgere la realtà ovvia dentro i veli della surrealtà (come emerge anche dalle Rivisitazioni)”, in cui, fra siti archeologici, mosaici, pietre, architetture, statue, affreschi, Jodice “esita agli orli delle cose e dei fenomeni, preferisce gli interstizi delle geografie, frequenta i passaggi a vuoto, si sofferma non sul tutto, ma sui resti, sulle rovine: su ciò che è rimasto. Immortala barlumi dell’apocalisse della storia. Tasselli che rimandano a un mosaico oramai invisibile”. In questa personalissima reinvenzione del vedutismo ottocentesco, rivissuto attraverso una sensibilità unica e radicalmente contemporanea, Jodice porta il suo sguardo via via su “alimenti, manichini e utensili, che si caricano di valenze inquietanti” (Eden), su “vegetazioni coltivate o selvagge, che alimentano universi visionari” (Natura). Fino all’ ”epilogo che è un approdo. Nella serie sul Mare, spiagge, isole e scogli non sono contaminati, né contagiati: sono stati ripuliti di ogni ingombro. Nessuna eco. La natura è resa assoluta, come un monumento dell’interiorità”. La ricerca di questo maestro, in tutti i cicli a cui si è dedicato il suo obbiettivo fotografico, ha sempre quindi inseguito e perlustrato, sempre secondo le parole di Trione, “l’intuito, la curiosità, l’arbitrio. Si consegna a una prodigiosa rabdomanzia percettiva, per perlustrare il visibile. Vuole ricondurre, però, la pluralità indisciplinata del mondo dentro i bordi dell’obiettivo. Seleziona schegge, che iscrive in una cornice immutabile. Assorbe materiali dal vivo, per dar vita non a regesti dell’attualità, ma a fotogrammi classici, distanti da mode e da tendenze […] coniuga spontaneità e rigore, eccitazione e disciplina. Su questa soglia, non si lascia mai travolgere dal presente: allinea una moltitudine di suggestioni e di spunti veri dentro confini esatti. La sua sfida è ambiziosa: muovere dalla cronaca per spingersi verso una dimensione metafisica. Trasformare puntuali resoconti spaziali in esercizi senza tempo. Di fronte a noi, non è un semplice reporter. Ma un artista spirituale, mirabile nell’utilizzare i luoghi come se fossero pezzi di imprevedibili nature morte. Nei suoi scatti, non ci sono incertezze: non c’è vita, non c’è aria. Ma l’eternità dell’istante, affidata a un bianco e nero inconfondibile” (Vincenzo Trione, Omaggio a Mimmo Jodice).
Una ricerca esemplare che, nell’arco di più di cinquant’anni, non ha smesso di reincantare il nostro sguardo sulla realtà, a partire da quella della città di Napoli, rappresentando uno dei vertici della produzione fotografica e della riflessione sulla fotografia a livello internazionale. All’eccellenza rappresentata da questa ricerca la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee tributa il proprio omaggio, con il conferimento a Mimmo Jodice del primo “Matronato alla carriera” della sua storia istituzionale.
Durante la cerimonia introdotta da Pierpaolo Forte, Presidente della Fondazione Donnaregina e Andrea Viliani, Direttore del museo Madre, Vincenzo Trione, coordinatore del Dipartimento di Ricerca del Madre presenterà il percorso artistico di Mimmo Jodice. Caterina Miraglia, assessore all’Istruzione e Edilizia scolastica – Promozione culturale – Musei e Biblioteche della Regione Campania conferirà il Matronato.