Approda al Madre il film Jammin’ Drama Project (2014), l’opera commissionata all’artista campana Marinella Senatore dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT) e dall’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani (AMACI) – di cui fa parte il Madre – in occasione della seconda edizione del progetto “Museo Chiama Artista”, a cura di Ludovico Pratesi e Angela Tecce. Dopo essere stato presentato in anteprima al Castello di Rivoli lo scorso novembre, il video ha cominciato un viaggio lungo dodici tappe in altrettanti musei AMACI: dalla Lombardia al Lazio, passando per Emilia Romagna, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto Adige, Sardegna e, appunto, Campania.
Venerdì 6 marzo 2015 il film Jammin’ Drama Project verrà presentato al museo Madre. Il film, introdotto alle ore 18.30 da un talk con Ludovico Pratesi e Angela Tecce, co-curatori del progetto “Museo Chiama Artista”, sarà proiettato alle ore 19.00 e resterà visibile per tutto il weekend, alle ore 11.00, 15.00 e 17.00.
Il progetto “Museo Chiama Artista” nasce dalla collaborazione tra il MIBACT, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Servizio Architettura e Arte Contemporanea della Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanea) e l’AMACI, Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, per sostenere attivamente il sistema del contemporaneo nel nostro paese, commissionando ogni anno ad artisti italiani la produzione di una nuova opera che potrà circolare nei musei associati costituendo le basi per la creazione e fruizione di una collezione pubblica d’arte contemporanea messa in comune.
Per questa seconda edizione di “Museo Chiama Artista”, a cura di Ludovico Pratesi e Angela Tecce, i direttori dei musei AMACI hanno scelto di commissionare la realizzazione di una nuova opera a Marinella Senatore, artista che negli ultimi anni ha raccolto un crescente consenso museale in Italia e all’estero, dalle mostre personali al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, alla Kunsthalle di San Gallo, al Museum of Contemporary Art di Santa Barbara, sino all’assegnazione del Premio MAXXI nel 2014. È proprio a partire dalla modalità partecipativa su cui si basano tutte le opere dell’artista campana che, per AMACI, è stato quasi naturale darle la possibilità di realizzare un’opera che ne rafforzasse l’identità di lavoro “collettivo”, e poi farlo circuitare, con il consueto programma itinerante, nei diversi musei associati, da Nord a Sud, nell’arco della stagione espositiva 2014–2015.
Il film Jammin’ Drama Project è stato realizzato ad Harlem (New York, USA), e ha riunito diverse comunità residenti, associazioni di afroamericani, ispanici, gruppi di poeti, rapper, studenti, o semplici cittadini, con oltre cinquecento persone coinvolte che hanno lavorato fianco a fianco per dare vita a un canovaccio, poi recitato da due attori professionisti (non appartenenti alle comunità), in presenza degli autori. Un lavoro liberamente ispirato alla pellicola di John Cassavetes Love Streams (1984), iniziato dall’artista nel 2011 e sviluppato e portato a termine nel 2014 grazie al supporto di AMACI.
“Sento di essere parte di quei processi che vedono l’artista come un attivatore di energie – spiega Marinella Senatore – che ha uno spartito attraverso il quale le persone negoziano, o contestano, la loro partecipazione. Cerco di mettere in atto uno scambio affettivo, che passi di storia in storia. Il racconto stesso diventa scambio e spesso si costruisce una situazione di laboratorio aperto, dove chi lavora impara qualcosa e lo porta con sé assieme al ricordo di essere stato sul set”.
Un modello di partecipazione diretta basato sul dialogo tra identità, generazioni, razze e culture diverse, che ha assunto la forma finale di una jam session di idee, pensieri, desideri e esperienze condivise, per analizzare le modalità di convivenza in una società sempre più globalizzata.
Il film di Marinella Senatore è accompagnato dalla pubblicazione di un catalogo interamente dedicato al progetto Jammin’ Drama Project, edito da Libri Aparte, con testi di Maria Grazia Bellisario, Beatrice Merz, Ludovico Pratesi e una conversazione tra Angela Tecce e Marinella Senatore.