Noit, Il Grande Vuoto (2022) – Museo D’Arte Orientale – Fondazione Torino Musei – Foto Giorgio Perottino

Kazuko Miyamoto – Il public program e la collaborazione con il MAO Museo d’Arte Orientale

In occasione della mostra dedicata a Kazuko Miyamoto, la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – museo Madre avvia una collaborazione con il MAO Museo d’Arte Orientale, istituzione afferente a Fondazione Torino Musei, finalizzata alla realizzazione di un public program performativo e musicale, dal titolo Evolving Soundscapes, curato da Chiara Lee e freddie Murphy.

 

In linea con il lavoro svolto per il MAO all’interno delle mostre Il Grande Vuoto Buddha10, il progetto Evolving Soundscapes continua nella costruzione di una sorta di rituale performativo itinerante, officiato da artisti del continente asiatico e delle relative diaspore, che coniugano i propri percorsi e le proprie pratiche artistiche in produzioni originali e sperimentali, orientate verso una contemporaneità di cui ridefiniscono visione e potenzialità.

In un programma di performance assonanti e dissonanti rispetto alla pratica artistica di Kazuko Miyamoto, ritroviamo gli elementi chiave del suo linguaggio performativo: l’atto istintivo, l’incertezza, la stratificazione dei segni culturali e l’interazione tra azione, corpo e oggetti scenici.

 

Il primo appuntamento è in programma per giovedì 6 luglio, alle ore 20.00, durante l’opening della mostra (ingresso gratuito), e vedrà protagonista la performer Hatis Noit con l’artista Maurizio Anzeri.

La musicista giapponese trasferita a Londra, come Miyamoto, combina le proprie radici giapponesi ad una cultura multietnica globale, passando agilmente dal Gagaku – musica classica giapponese – a stili operistici, canti bulgari e gregoriani, musica d’avanguardia e pop, in un’opera di stratificazione complessa che sovrappone e sintetizza significati e significanti.

Senza utilizzare parole, il canto universale di Hatis Noit, con la sua capacità di commuovere, trascende un linguaggio umano, mirando non tanto a comunicare un messaggio, ma a condividere uno stato dell’essere.

Il nome Hatis Noit è tratto dal folklore giapponese e significa stelo del fiore di loto. Il loto rappresenta il mondo vivente, mentre la sua radice rappresenta il mondo degli spiriti, l’Hatis Noit, lo stelo, è quindi un tramite tra i due mondi che utilizza il potere della musica per trasportarci dall’uno all’altro.

Segnalata da The Guardian come One To Watch nel 2020, Hatis Noit ha collaborato con il famoso artista visivo Nobumichi Asai su un progetto intitolato Inori (preghiera) presentato in anteprima dal vivo al Mutek Japan a Tokyo. Ha inoltre collaborato con Kevin Richard Martin aka The Bug, il NYX Electronic Drone Choir, Masayoshi Fujita, il pianista ucraino e pioniere della musica continua Lubomyr Melnyk, compositore d’avanguardia americano William Basinski e il direttore della fotografia Vincent Moon per Elevate a Graz.

Il 2018 ha visto l’uscita del suo primo EP “Illogical Dance”.  “Aura”, Il suo primo album è stato pubblicato nel 2022 ed ha ricevuto un grande successo di critica.

È stata invitata da David Lynch ad esibirsi al Manchester International Festival nel 2019 e ha suonato in luoghi ed eventi prestigiosi quali il London Southbank Centre (insieme alla London Contemporary Orchestra), il Tel Aviv Museum of Art, il Womad festival, Mutek Montreal, Rewire festival e molti altri.

Per l’occasione Hatis Noit indosserà un’opera creata per lei dall’artista Maurizio Anzeri, Cloud: una scultura realizzata con filo di cotone, capelli umani e sintetici, cuciti e tessuti insieme fino a diventare un corpo solido.

Dalle forme monumentali, le sculture di Maurizio Anzeri si configurano come mezzi di trasporto per i performer, medium tramite i quali viaggiare e condurre con loro gli spettatori in un’altra dimensione. Come degli spiriti, i performer infondono una vitalità alla forma organica della scultura, che a ogni singolo incontro si trasforma e assume un’identità unica e irripetibile.

La pratica artistica di Maurizio Anzeri comprende cucito, ricamo, disegno eseguito sopra fotografie vintage per creare sculture e installazioni che racchiudono una complessità di significati. Le sue prime sculture sono state indossate per un progetto in collaborazione con lo stilista Alexander McQueen nel 2011. L’incontro con Hatis Noit avviene nel 2022 a Torino in occasione della mostra il Grande Vuoto quando la performer chiede la possibilità di indossare per il suo concerto la scultura Dakini Rossa (2022). Successivamente si instaura tra loro un dialogo artistico che porta alla realizzazione della scultura Cloud (2022).