Alessandra Cianelli, Sulla pratica della meraviglia e la necessità di un archivio | On the practice of wonder and the neccessity of an archive 2020
video, 20’38’’
Quest’opera ha ricevuto il sostegno del Goethe-Institut di Napoli | This work received the support from the Goethe-Institut Naples
Courtesy dell’artista | Courtesy of the artist
Quando lavoriamo sugli archivi la questione della posizionalità – il che vuol dire chi lavora, su quale archivio, quando come e con quali finalità – è veramente cruciale. Perché si spendono tante energie per aprire archivi chiusi? Inseguiamo la possibilità di riparare oggi danni fatti nel passato? Ci muove la vergogna? E che cosa ne è degli archivi che non si riesce ad aprire? Gli archivi sono fatti solo di oggetti. Che posto occupano gli archivi immateriali? Come si mette in mostra ciò che si è trovato nell’archivio? Di chi sono questi archivi di cui stiamo parlando? Sono quelli del potere egemonico? O sono gli archivi non autorizzati degli “altri”? E il fatto di portarli alla luce è in sé un atto etico, o possiamo considerare anche l’opacità in quanto qualità etica? Nell’età dell’imperativo categorico a ricordare tutto, che posto assegniamo all’abilita di dimenticare? E chi è questo “noi”, soprattutto?
– Alessandra Cianelli, Beatrice Ferrara, Discorso sulla pratica della meraviglia e la Necessita di un Archivio, 2016