Gli anni. Capitolo 2

a cura di Eva Fabbris
in collaborazione con Marta Federici e Silvia Salvati

18.12.2025 — 06.04.2026

Orari e biglietti

Artisti partecipanti:
Carlo Alfano (Napoli, 1932 – 1990) / Thomas Bayrle (Berlino, 1937) / Luciano Fabro (Torino, 1936 – Milano, 2007) / Simone Fattal (Damasco, 1942) / Giorgia Garzilli (Napoli, 1992) / Eva Giolo (Bruxelles, 1991) / Piero Golia (Napoli, 1974) / Mimmo Jodice (Napoli, 1934 – 2025) / Rashid Johnson (Chicago, 1977) / Allan Kaprow (Atlantic City, 1927 – Encinitas, 2006) / Rosa Panaro (Casal di Principe, 1935 – Napoli, 2022) / Lorenzo Scotto di Luzio (Pozzuoli, 1972) / Cindy Sherman (New Jersey, 1954) Frances Stark (Newport Beach, 1967) / Eric Wesley (Los Angeles, 1973)

Il formato espositivo in progress Gli anni si sviluppa in capitoli ed è dedicato all’esplorazione di episodi di storia dell’arte dei decenni più recenti a Napoli. La collezione del Madre dialoga con importanti collezioni pubbliche e private, principalmente della città, per evocare, attraverso opere emblematiche, momenti e produzioni artistiche di rilievo avvenute in questo territorio. Il primo capitolo espositivo si è tenuto dal 19 dicembre 2024 al 30 giugno 2025.

Il titolo Gli anni si riferisce all’omonimo romanzo della scrittrice Annie Ernaux, premio Nobel per la letteratura 2022, nel quale la descrizione di fotografie e le memorie di momenti importanti di una singola vita diventano al contempo affresco autobiografico e cronaca collettiva e storiografica. Il romanzo avverte che immagini e ricordi privati sono destinati a scomparire nel flusso della storia; questa mostra propone di considerare le opere d’arte come un antidoto a questo processo di dissoluzione. Nel corso del tempo, passata l’urgenza del rapporto con l’attualità in cui sono state concepite, le opere sono in grado di raccontare tanto la propria ricerca estetica e linguistica, quanto il contesto in cui sono state prodotte ed esposte. A loro volta, le collezioni nelle quali sono conservate possono essere considerate, da questo punto di vista, depositi di storie, avvenimenti e passaggi che fanno parte di un vissuto comune.

La narrazione costruita, scandita in momenti ed episodi, viene segnalata mediante l’apposizione di poster indicanti gli anni in cui le opere scelte sono state esposte in Campania, offerte alla memoria condivisa che questa mostra celebra. A completamento di questa traiettoria e a conferma della vitalità della ricerca costantemente condotta dal Madre sul presente, Gli anni include anche artisti che espongono a Napoli per la prima volta: per questo secondo capitolo, Eva Giolo. Inoltre, continua la sperimentazione di un modello espositivo in cui viene offerto a un artista del territorio campano, in questo caso Giorgia Garzilli, di curare una mostra di una stanza a partire dalla collezione del Madre, intesa come bacino di riferimento culturale formativo e ideativo.

Il percorso di mostra, come la struttura dei ricordi, non è cronologico.

Affinché ciascun opera diventi, oltre che emblema di una ricerca artistica e di un determinato momento socio-politico, anche antidoto alla sparizione della memoria storica condivisa (pericolo descritto da Ernaux), la mostra ha nel suo public program un vero e proprio elemento costitutivo. Durante il periodo espositivo, incontri, conversazioni e visite rendono conto della vivacità della scena artistica napoletana nella storia dell’arte recente, contestualizzandola in una prospettiva storiografica più ampia. Le opere esposte diventano così un palinsesto su cui costruire narrazioni storico-artistiche, politiche, antropologiche e sociologiche, in linea con una concezione del museo come luogo di produzione di pensiero trans-disciplinare.