Zena el Khalil whirling in Cumae, Italy. Foto © Marina Guida, su concessione di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo – Parco Archeologico dei Campi Flegrei.

Zena el Khalil

Astarte’s Cosmic Symphony

19.10 — 11.11.2019

Orari e biglietti

La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee presenta la mostra Astarte’s Cosmic Symphony dell’artista libanese Zena el Khalil, a cura di Marina Guida e realizzata in collaborazione con la Fondazione Merz e la Galleria Giorgio Persano.

Artista, scrittrice, attivista culturale e istruttrice di Nāda Yoga, Zena el Khalil (Londra, 1976) lavora con una varietà di media che includono la pittura, l’installazione e la performance, dedicando la sua ricerca alla costituzione di una cultura della pace attraverso l’amore universale, la compassione, il perdono e l’empatia. Nelle sue installazioni site-specific l’aspetto performativo deriva dalle tecniche e i rituali di meditazione: coniugando memoria familiare e collettiva, guida cerimonie di guarigione in spazi che hanno resistito storicamente a traumi e violenze, disastri ambientali, massacri e torture. Nel corso degli ultimi due anni, Zena el Khalil ha condotto interventi artistici in spazi che un tempo erano centri spirituali di adorazione della Dea Madre: il tempio fenicio di Eshmun e Astarte in Libano, la grotta della Sibilla Cumana in Italia, l’Oracolo di Delfi in Grecia. È intervenuta, inoltre, ad Aley, in Libano, nella casa abbandonata della sua prozia Jameeli Al Fakih e nel palazzo di Ibrahim Shaker devastato dalla guerra civile.

Ispirata dalle discipline del Nāda Yoga, della Cimatica e della Fisica Quantistica, el Khalil approda all’idea che l’intero mondo materiale sia composto da vibrazioni che danno origine alla forma. Attingendo alla suggestione della Musica Universalis di Pitagora e alle tecniche sciamaniche, la prassi di meditazione che l’artista studia ed applica nelle sue performance attraverso il suono genera uno spostamento di coscienza per approdare alla Spanda,  il sottile impulso creativo dell’Universo che si manifesta nel dinamismo della forma vivente.

La Sala delle Colonne, al primo piano del Madre, ospita una serie di opere su carta e tela che sono il risultato delle riflessioni dell’artista sul tema della Geometria Sacra — dalla Merkaba, che trae origine dall’icona geometrica del Fiore della Vita e nella sapienza egizia rappresenta un veicolo in grado di aiutare la mente, il corpo e lo spirito ad accedere ad altri piani di realtà e sperimentare potenziali di vita, fino ai solidi platonici, descritti dal filosofo greco nel Timeo — e sulle interrelazioni tra energia vibrazionale e forma. La seconda sala accoglie un’installazione sonora immersiva: una speciale “orchestra” composta da forme di vita vegetali a cui sono collegati elettrodi che tramutano gli impulsi elettrici delle piante in suono udibile dall’orecchio umano, che accompagna i visitatori nella purezza del suono di Madre Natura, permettendo loro di sintonizzarsi sul ritmo naturale dell’Universo che è dentro ed intorno al corpo umano. L’arrangiamento musicale dell’orchestra si basa sulla scala di solfeggio a 9 toni usata nella musica sacra. Questa scala, che lavora con i valori numerici di 3, 6 e 9, è ritenuta dai musicologi particolarmente armoniosa e positiva per la mente e per lo spirito, perché in grado di sintonizzare il corpo fisico ed eterico in una perfetta armonia cosmica. A questo tipo di emissione sonora si attribuisce un potere trasformazionale, su cui riflette anche il filosofo e mistico armeno Georges Ivanovič Gurdjieff nella sua teoria della Musica Oggettiva. Chiude il percorso di mostra, un video realizzato dall’artista nella primavera del 2018 nell’Antro della Sibilla a Cuma. La ricerca artistica di Zena el Khalil muove dala convinzione che se l’umanità riuscirà a connettersi all’energia vibrazionale del cosmo mediante l’utilizzo del suono, come previsto dalle pratiche di Nāda Yoga, potrà aspirare al raggiungimento di uno stato armonico universale e approdare così all’idea suggerita dai mistici di ogni tempo che “Tutto è Uno”.

Dal 6 novembre all’8 dicembre 2019 il progetto Astarte’s Cosmic Symphony sarà presentato a Palermo, presso il Convento della Magione, nell’ambito della mostra diffusa ÜberMauer, parte del programma della BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo.

Zena el Khalil

Zena el Khalil (Londra, 1976, vive e lavora a Beirut) ha conseguito un Master of Fine Arts presso la Scuola di Arti Visive di New York, un Bachelor of Graphic Design presso l’Università Americana di Beirut e un certificato di 200 RYT dalla Yoga Alliance. Ha parlato al Nobel Peace Center di Oslo, tenuto diversi TED e il suo libro di memorie Beirut, I Love You è stato tradotto in numerose lingue in tutto il mondo. Il suo blog durante la guerra in Libano nel 2006 è stato seguito e pubblicato dalla BBC, dalla CNN, dal New York Times e dal Guardian.
Ha esposto presso numerose istituzioni e gallerie internazionali, tra cui: Mori Art Museum, Tokyo; Institute du Monde Arabe, Parigi; Fondation Boghossian, Bruxelles; Royal College of Art, Londra; National Gallery of Bosnia and Herzegovina, Sarajevo; Galleria Giorgio Persano, Torino; Barjeel Art Foundation, Sharjah; Institut für Auslandsbeziehungen, Berlino; White Box, Monaco di Baviera; Fondazione Merz, Torino. Nel 2012 l’artista è stata selezionata come TED Fellow. Nel 2017 ha ideato l’articolato progetto di pace e riconciliazione dal titolo Sacred Catastrophe: Healing Lebanon, nell’ambito del quale, oltre ad una mostra monografica curata da Beatrice Merz e Janine Maamari, è stato presentato un programma di eventi che per 40 giorni ha animato il Beit Beirut – luogo simbolo della guerra del Libano. Da questo progetto è nata la pubblicazione dal titolo Beirut. Day 41, pubblicata da hopefulmonster editore e dalla Fondazione Merz.