Thomas Bayrle, Erinnerung am Maxwell, 1964. Collezione Marielle Singer-Bayrle. Veduta dell’allestimento, Madre, Napoli, 2013. Foto © Amedeo Benestante. | Thomas Bayrle, Erinnerung am Maxwell, 1964. Collection Marielle Singer-Bayrle. Installation view, Madre, Napoli, 2013. Photo © Amedeo Benestante.

Biglietto sospeso

“Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo…”
[Luciano De Crescenzo]

Il Madre applica all’arte contemporanea l’antica pratica filantropica del “caffè sospeso”, tradizione napoletana che consente di bere un caffè espresso al bar grazie alla generosità di qualcun altro. A partire dal 24 marzo e fino al 31 dicembre 2016, chiunque potrà acquistare presso la biglietteria del museo un biglietto per un successivo visitatore sconosciuto. Un gesto di generosità e al contempo un invito, affinché ognuno operi in prima persona per far avvicinare altri alla cultura, trasformando un’esperienza intima in una necessità importante, significativa e coinvolgente di condivisione e inclusione.

Come il “caffè sospeso”, tradizione napoletana diffusa nel mondo che diviene pratica quotidiana in cui tutta una comunità si riconosce, anche il “biglietto sospeso” si propone come qualcosa di più di un biglietto offerto: procura e rafforza un senso di appartenenza, sottolinea l’importanza dell’arte nella vita di ognuno di noi e incoraggia, infine, gesti semplici e quotidiani di gentilezza reciproca.

La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee sarà la prima a concorrere all’iniziativa: dal Giovedì Santo (24 marzo) alla Domenica di Pasqua (27 marzo) lascerà, a disposizione di chiunque voglia usufruirne, facendone richiesta presso la biglietteria, 10 “biglietti sospesi” al giorno. Inoltre, nello stesso periodo, contribuirà per il 50% all’acquisto del “biglietto sospeso”, che dunque costerà ai visitatori che vorranno aderire solo 3.50 euro. Lunedì in Albis (28 marzo), invece, come ogni lunedì dell’anno, l’ingresso al museo sarà gratuito per tutti.

Chi sceglierà di acquistare un biglietto per uno sconosciuto visitatore potrà segnalarne la disponibilità attraverso i Social Network, utilizzando l’hashtag #bigliettosospeso, e taggando il Madre (Facebook Twitter) per condividere, con i possibili beneficiari sconosciuti, anche l’opera o la mostra che ha suscitato in lui la voglia di trasmettere la propria passione per l’arte contemporanea.

L’iniziativa è in linea con i programmi per il pubblico promossi dal Madre fin dal 2013, che invitano i visitatori a farsi parte attiva della vita del museo, trasformando l’istituzione museale in teatro, assemblea, spazio di progettazione condivisa. Un’occasione, insomma, per approfondire ancora una volta la relazione tra il museo e il suo pubblico, celebrata anche dall’artista francese Daniel Buren con l’intervento-simbolo Axer /Desaxér (visitabile fino al 4 luglio 2016), che ha ridisegnato l’ingresso del Madre creando uno spazio di dialogo con il pubblico, di mobilità percettiva e cognitiva, in cui interno ed esterno, museo e comunità si compenetrano l’uno nell’altro, fino a confondersi fra loro.

Il “biglietto sospeso”, inoltre, si pone sulla scia delle politiche inclusive adottate dal Madre negli ultimi anni, che mirano a sperimentare nuove forme di accesso alla cultura del contemporaneo che attraggano un pubblico sempre più ampio, diffuso e variegato. Vanno in questa direzione le numerose convenzioni e agevolazioni (con Università, Accademia delle Belle Arti e una molteplicità di enti) che danno diritto a ingressi gratuiti o a riduzioni sul prezzo del biglietto, oltre all’ingresso gratuito settimanale, previsto per ogni lunedì, e l’“Agosto Gratuito”, riproposto ogni anno, con crescente successo di pubblico, dal 2013. Consentire a tutti, cittadine e cittadini campani, turisti italiani e internazionali, la possibilità di avvicinarsi alle ricerche artistiche del presente, trarne stimolo per i propri percorsi individuali di vita, ricerca e lavoro, visitare il museo d’arte contemporanea regionale come spazio-tempo aperto al confronto e al dialogo, anche multiculturale e intergenerazionale: questo l’intento di queste iniziative, che delineano una politica culturale dell’inclusione e della condivisione, rinsaldando la funzione di servizio pubblico dell’istituzione museale.