Corcovado

 

In anteprima nazionale per Piazza Madre la performance di Luigi De Angelis e Michele Di Stefano. In scena Lorenzo GleijesesManolo Muoio.

La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee presenta Corcovado, una performance di Luigi De Angelis e Michele Di Stefano, con Lorenzo GleijesesManolo Muoio, che rievoca la dimensione nostalgica e spaesante del viaggio, ricostruendo, in un’ipotetica sala di consegna bagagli di un qualunque aeroporto del mondo, il non-luogo per eccellenza dell’arrivo e dell’attesa. Lo spettacolo, prodotto da Körper con Gitiesse Artisti Riuniti, sarà in scena in anteprima nazionale al Madre (Sala Re_pubblica Madre, piano terra) sabato 11 e domenica 12 gennaio, alle ore 18.00. L’evento è prodotto dalla Fondazione Donnaregina con Fondi POC Regione Campania, nell’ambito del progetto Piazza Madre.

Luigi De Angelis (Bruxelles, 1974) è regista, scenografo, light-designer, musicista. Nel 1992 con Chiara Lagani ha fondato la compagnia Fanny & Alexander, i cui spettacoli sono stati rappresentati in Italia e all’estero nei più importanti festival e rassegne internazionali. Nel 2015 ha curato regia, scene e luci de Il Flauto Magico di W. A. Mozart al Teatro Comunale di Bologna. Nel 2017 ha ideato, diretto e curato le luci dello spettacolo Serge col Solistenensemble Kaleidoskop di Berlino (una commissione di Klarafestival, in coproduzione con Concertgebouw, Bruges e deSingel, Anversa, ripreso nel 2018 a Berlino e al Romaeuropa Festival). Nel 2017 ha firmato regia, scene e luci di Orfeo Vaiajero, presentato al deSingel di Anversa e ripreso per l’apertura del Festival Monteverdi 2019 al Teatro Ponchielli di Cremona. Per Fanny & Alexander ha curato regia, musiche, scene e luci di un progetto biennale sulla tetralogia di Elena Ferrante L’Amica Geniale, presentato nel 2018 al Napoli Teatro Festival Italia e al Ravenna Festival. Seguono la regia e l’allestimento del progetto Se questo è Levi, vincitore del Premio Ubu 2019 Miglior Attore Under 35 (Andrea Argentieri) e del Premio Speciale Ubu 2019.

Michele Di Stefano, coreografo e performer, dopo gli studi universitari attraversa la scena musicale punk-new wave degli anni Ottanta per approdare alla ricerca corporea con la fondazione, insieme a Biagio Caravano, di MK. Il gruppo, che si occupa di performance, coreografia e ricerca sonora, è ospitato nei più importanti festival della nuova scena e, nel 2020, è tra le compagnie residenti del Teatro India di Roma per il progetto Oceano Indiano. Tra le produzioni più recenti: Robinson e Parete Nord, con il musicista Lorenzo Bianchi Hoesch; Bermudas, insignito del Premio Danza&Danza 2018; Veduta, dedicato alla visione prospettica della città, e Pezzi anatomici, coprodotto dal Teatro di Roma. Tra le committenze: Aterballetto, Korean National Contemporary Dance Company, RIC.CI-Reconstruction Italian Contemporary Choreography, Scuola Paolo Grassi di Milano e Biennale di Venezia. Nel 2012 Di Stefano firma, con Margherita Morgantin, Agenti autonomi e sistemi multiagente, un testo di istruzioni coreografiche e report meteorologici (ed. Quodlibet). Nel 2014 la Biennale Danza di Venezia gli assegna il Leone d’argento per la Danza e nel 2019 la performance Bermudas_forever vince il Premio UBU come Miglior Spettacolo di Danza.

Lorenzo Gleijeses, attore, regista e performer, debutta in teatro nel 1991 con il padre Geppy e Regina Bianchi. Giovanissimo lavora con Squarzina, Pugliese, Guicciardini. La sua formazione è legata a maestri internazionali come Lindsay Kemp, Eimuntas Nekrosius, Yoshi Oida, Eugenio Barba, il Workcenter di Jerzy Grotowski, Augusto Omolù, Michele Di Stefano/MK. In teatro lavora con Nikolaj Karpov, Julia Varley (Il figlio di Gertrude, Premio Ubu 2006 come Nuovo Attore, nomination Olimpici del Teatro-Premi E.T.I.), Mario Martone, Egumteatro, Cesare Lievi, Rafael Spregelburd, Emiliano Bronzino, Fanny & Alexander, Alfredo Arias, Andrej Konchalovski. Nelle sue creazioni ha coinvolto, tra gli altri, Ivo Dimchev, Zapruder Filmakersgroup, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Renato Nicolini e Marilù Prati, Kinkaleri. Ha diretto laboratori e stage in diversi atenei e teatri, tra cui: DAMS, di Bologna e di Torino, Teatro di Roma, Teatro Stabile di Napoli, Teatro Stabile di Calabria. Ha ideato e diretto, dal 2009 al 2011, il festival internazionale Quirino Revolution MAD. Al cinema è in: Gabriele (2000), protagonista al fianco di Mario Scaccia; Vallanzasca, gli angeli del male (2009) di Michele Placido, con Kim Rossi Stuart e Filippo Timi; Iago (2009), co-protagonista al fianco di Gabriele Lavia e Laura Chiatti; Il giovane favoloso (2013) di Mario Martone; I due soldati (2017) di Marco Tullio Giordana e Il primo re (2017) di Matteo Rovere. È l’ideatore del progetto 58°Parallelo Nord, da cui sono nati gli spettacoli Corcovado e Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa.

La compagnia Körper, fondata nel 2007 e diretta dal coreografo Gennaro Cimmino, si è distinta tra le principali compagnie e organismi di produzione della Regione Campania. Körper porta avanti un lavoro di valorizzazione di giovani coreografi – come Luna Cenere, Sara Lupoli, Nicolas Grimaldi Capitello, Giovanfrancesco Giannini – residenti sul territorio campano o che dal territorio sono partiti per un percorso personale che li ha condotti oltre i confini del nostro paese. L’attività del centro, specialmente del coreografo Gennaro Cimmino, ha un focus sulla cultura napoletana e del territorio campano con spettacoli come Tamurriata, che ha debuttato al Napoli Teatro Festival nel 2017, o Vivianesque, un omaggio al grande poeta e commediografo Raffaele Viviani, che ha debuttato nel 2018 al Teatro Bellini di Napoli. Nel 2019 Gennaro Cimmino, insieme a Franco Silvestro, realizza per il museo Madre Dennis with Flowers, omaggio a Robert Mapplethorpe prodotto dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee in occasione della retrospettiva Coreografia per una mostra.

SCHEDA ARTISTICA

C’è un senso di spaesamento all’interno del concetto di “dromoscopia”, con cui il filosofo Paul Virilio critica l’odierna idea del viaggio, che ha fagocitato l’idea di esplorazione e di percorso in favore dell’idea di spostamento rapido, quasi istantaneo. Prendete un treno disposto parallelamente a un altro treno immobile: seduti all’interno di uno dei due convogli noi, spesso, non riusciamo a capire quale si stia muovendo. Questa sensazione, secondo Virilio, è un esempio di dromoscopia. La stessa idea di spaesamento è stata proposta come una possibile pratica dell’incontro artistico da Lorenzo Gleijeses ad alcuni compagni di viaggio, in un progetto di creazione che mette in crisi il ruolo monocratico dell’artista demiurgo, procedendo per tappe che portano sopra di esse i “segni” evidenti dell’incontro.

Se nella contemporaneità iperveloce gli unici elementi del viaggio a sopravvivere sono la partenza e l’arrivo, Corcovado – che dall’idea antropologica del viaggio e della nostalgia del lontano e dell’altrove esotico trae ispirazione – riposiziona lo sguardo sui concetti di “percorso” ed “esplorazione”, demandando al processo stesso il tarlo imprescindibile del senso e della forma. Una pratica che è allo stesso tempo di decostruzione e ricostruzione del processo creativo, occasione speciale di affondo sulla possibilità della mutazione dello sguardo e sulla sua carica immaginale.

Ricostruendo un non-luogo per eccellenza della dimensione del viaggio odierno, la sala di consegna bagagli di un “qualche” aeroporto del mondo, spazio dell’attesa e del passaggio, dell’anonimato e dell’incontro fugace, della relazione con un presente e con un altrove, luogo-bilico, luogo-porta interstiziale, Luigi De Angelis e Michele Di Stefano decidono di fare proprio lo spaesamento alla base della dromoscopia, ponendo Lorenzo Glejieses al centro di un agone vertiginoso, dove il corpo e il gesto coreografico diventano oggetto in mostra tra i tanti oggetti eiettati sulla scena, oggetto della proiezione, del desiderio e di un sogno altrui, traccia, memoria, scarto, nella teoria parossistica di una macchina dello sguardo che tutto consuma e riduce, in un andirivieni ossessivo, micidiale, epifanico di “cose-gesti”, “cose-oggetti”, “cose-corpo”, in cui non sia possibile arrivare mai a un approdo consolatorio. Controparte e artefice del sogno: la presenza costante di una figura di guardiano silente (Manolo Muoio), custode amoroso del luogo, suo genius loci segreto, che ne cura e attende le molteplici epifanie. Dogma di Corcovado: il desiderio spudorato di abbandono al farsi “cosa” tra le “cose”, alla vertigine centrifuga e alla distopia dell’instabilità dello sguardo mutevole.

Corcovado

performance di: Luigi De Angelis e Michele Di Stefano

con: Lorenzo GleijesesManolo Muoio

coreografia: Michele Di Stefano

regia, scene: Luigi De Angelis

cura del corpo: Biagio Caravano

movimenti di scena: Giovanni Cavalcoli

fonica e sistema interattivo: Claudio Attonito e Damiano Meacci

consulenza oggetti di scena: Marialberta Navello

realizzazione scenotecnica: Fratelli Giustiniani

una produzione Körper
in coproduzione con Gitiesse Artisti Riuniti

Corcovado fa parte del progetto 58°Parallelo Nord, a cura di Lorenzo Gleijeses. Il progetto, cominciato nella primavera del 2015 con finestre di preparazione e studio (presentate anche nell’ambito di alcuni festival, tra cui il Napoli Teatro Festival Italia) ha riunito, in una sorta di “cantiere teatrale aperto”, Eugenio Barba e Julia Varley (Odin Theatret), Luigi De Angelis e Chiara Lagani (Fanny & Alexander), Michele Di Stefano e Biagio Caravano (MK), chiamati a intervenire attivamente in sessioni separate su alcuni materiali performativi proposti da Lorenzo Gleijeses e dal musicista Mirto Baliani. Da questa fase di esplorazione sono nati due progetti produttivi autonomi: Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa, prima creazione di Eugenio Barba (in co\regia con Lorenzo Gleijeses) fuori dall’Odin Theatret, e Corcovado, diretto da Luigi De Angelis e Michele Di Stefano.