BUHLEBEZWE SIWANI

Johannesburg, Sudafrica (1987), vive e lavora a Città del Capo, Sudafrica e Amsterdam, Paesi Bassi

AmaHubo  2018

video digitale, 13’01”

Courtesy dell’artista e Madragoa, Lisbona

 

 

Ibutho  2019

lana

Courtesy di Marval Collection

Attraverso la sua pratica artistica e il suo lavoro di Sangoma (guaritrice tradizionale zulu), Buhlebezwe Siwani fa luce sulle forme di conoscenza spirituali appartenenti ai territori del Sudafrica preservate nonostante l’evangelizzazione cristiana ed l’occupazione coloniale. Il video AmaHubo, il cui titolo è tratto dalla parola zulu che designa il capitolo dei Salmi della Bibbia, crea uno spazio rituale e narrativo che racconta, attraverso linguaggi performativi e corporei, l’espropriazione della terra e delle pratiche culturali a cui sono state sottoposte le comunità locali. Nel 1895, in quella che allora era la Colonia del Capo, fu imposto l’Atto di Soppressione della Stregoneria sulla base di quello che fu applicato in Inghilterra più di un secolo e mezzo prima, attraverso cui i missionari impiegati dal governo costrinsero la popolazione a rinunciare alle proprie pratiche spirituali. L’installazione presenta inoltre la scultura Ibutho, che evoca la cintura di lana indossata dai capi spirituali zulu, somigliante a un cordone ombelicale e connessa alla cerimonia in cui, dopo la nascita di un bambino, il suo cordone viene seppellito, al fine di rafforzare il legame con la specificità del luogo di nascita. Attraverso queste opere l’artista rende visibili forme di conoscenza, resistenza e spiritualità coltivate dalla comunità di donne del suo paese natale.