Giovedì 5 giugno, il Madre presenta il lancio delle seguenti pubblicazioni a cura di Kathryn Weir
Utopia Distopia: il mito del progresso partendo da sud
Rethinking Nature
Bellezza e Terrore: luoghi di colonialismo e fascismo
Ognuna approfondisce i temi affrontati in una mostra presentata al Madre tra il 2021 e il 2023. Dopo i saluti istituzionali della Presidente Angela Tecce e della Direttrice Eva Fabbris, la presentazione prevede una costellazione di brevi interventi e performance, seguita da una discussione con il pubblico.
Intervengono
Kathryn Weir Storica dell’arte e curatrice
Marie-Laure Bernadac Curatrice e membro del Comitato scientifico, museo Madre
Tiziana Terranova Direttrice CRiTT, Università di Napoli L’Orientale
Alessandro Gallicchio Direttore del Dipartimento di Storia dell’Arte, Villa Medici
Sonia D’Alto Ricercatrice e curatrice
Interventi artistici
Silvana Campese e Conni Capobianco Collettivo “Le Nemesiache”
Yasmin Smith Artista, Massimo Fagnano Università Federico II, Angelica Tulimiero, ceramista
Justin Randolph Thompson Artista e co-fondatore di Black History Month Florence
Silvana Campese e Conni Capobianco del collettivo feminista (attivo tra Napoli, Sorrento e Costiera amalfitana) “Le Nemesiache” presenteranno un estratto dal film Il mare ci ha chiamate (Lina Mangiacapre, 1978), una lettura di poesie e un dialogo nemesiaco, parte di un public programme presentato al Madre per la mostra Utopia Distopia: il mito del progresso partendo da sud trascritto nel libro. Il film documenta un’azione nemesiaca svoltosi alla Gaiola denunciando la sofferenza della terra e del mare inquinati dall’azione umana, richiamandosi ad un femminile ancestrale, onirico e mitologico.
Yasmin Smith, artista, insieme con Prof. Massimo Fagnano, Università Federico II, presenteranno il loro lavoro collaborativo intorno all’opera Terra dei Fuochi (2021) prodotta per la mostra Rethinking Nature. Nella sua pratica, Smith indaga siti altamente contaminati e raccoglie campioni vegetali che, crescendo, hanno assorbito sostanze tossiche. La sua installazione intorno alla Terra dei Fuochi parte dagli esperimenti di fitorisanamento, l’uso di piante che sono in grado di ripulire suoli da metalli pesanti, dal laboratorio del prof. Fagnano per parlare della resilienza ecologica.
Justin Randolph Thompson, artista e co-fondatore di Black History Month Florence, presenterà in anteprima una proiezione della sua opera Those of us buried alive (2025), accompagnato da una performance sonora dal vivo. Il film è una riflessione sulla mitologia dei confini e la spinta industriale della colonizzazione. Girato presso l’Ex Stabilimento chimico militare Saronio, alle porte di Milano, il lavoro parla della ornamentalità dei monumenti e della loro capacità di definire il paesaggio. Le ricerche e i riferimenti visivi nel film sono legati alle sua opere presentate in Utopia Distopia: il mito del progresso partendo da sud e in Bellezza e Terrore: luoghi di colonialismo e fascismo.
Le mostre
Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal sud
Con il coinvolgimento di cinquantacinque artisti italiani e internazionali, tra cui trentacinque provenienti dal sud Italia, la mostra tenutasi al Madre nel 2021-22, ha indagato le pratiche contemporanee che hanno risposto ai cambiamenti sociali dell’ultimo mezzo secolo: urbanizzazione, industrializzazione, creazione di nuove periferie urbane, svuotamento delle campagne, lotte relative alle libertà e alle restrizioni del corpo.
La prima parte della pubblicazione ricostruisce la mostra mentre la seconda ampia le riflessioni sulla questione meridionale e la pluralità dei sud del mondo attraverso conversazioni tra Kathryn Weir e lo scrittore e editore Carmine Connelli (autore di Il rovescio della nazione, Tamu edizioni, 2023), gli artisti Bianco Valente, Ibrahim Mahama e Temitayo Ogunbiyi, oltre a un intervento dell’antropologa Mariella Pandolfi. La terza parte è dedicata ai legami tra arte e femminismo nel sud Italia; Weir e la ricercatrice Sonia D’Alto (curatrice di Le Nemesiache: Reclaiming Mythological Rituals, Mousse, 2025) presentano dialogi con Silvana Campese e Conni Capobianco del collettivo “Le Nemesiache”, le componenti di “Gruppo XX” (Rosa Panaro, Mathelda Balatresi, Antonietta Casiello, Mimma Sardella – riunite per l’ultima volta tutte e quattro insieme in un public programme per la mostra al Madre), le artiste Maria Adele del Vecchio e Raffaela Naldi Rossano, e la storica dell’arte Olga Scotto di Vettimo.
Rethinking Nature
Attraverso cinquanta opere realizzate da oltre quaranta artisti e collettivi provenienti da ventidue paesi diversi, Rethinking Nature, la mostra e programmazione tenutasi al Madre nel 2021-22, ha manifestato come l’arte contemporanea stia contribuendo a una serie di processi culturali e politici in grado di ripensare collettivamente i fondamenti etici dell’esistenza nel mondo, facendo luce sulle forme di interconnessione che legano l’intero pianeta. Opere delle artiste Maria Thereza Alves, Elena Mazzi e Marzia Migliora sono entrate nella collezione della Fondazione Donnaregina (Museo Madre) in seguito al progetto espositivo. Il volume apre con un saggio di Kathryn Weir e un testo speculativo basato sulla lettura dei tarocchi dell’artista-filosofa Denise Ferreira da Silva che permettono un approfondimento sul tema dell’ecologia politica nell’arte. La seconda parte del volume presenta una conversazione inedita tra la filosofa Elizabeth Povinelli e l’artista Maria Thereza Alves, moderata da Weir. Il volume raccoglie inoltre altri approfondimenti delle pratiche degli artisti Giorgio Andreotta Calò, Andriàn Balseca, Ximena Garrido-Lecca, Cao Minghao e Chen Jianjun, Fernando García-Dory, Elena Mazzi, Marzia Migliora, Buhlebezwe Siwani, e Zheng Bo, in conversazione con la curatrice associata Ilaria Conti, la ricercatrice e curatrice Zhang Hanlu e Pietro Scammacca, assistente curatore della mostra e del libro. Il volume comprende quattro pagine d’artista inedite degli artisti Sam Keogh, Zina Saro-Wiwa, Tricky Walsh e Jota Mombaça.
Bellezza e terrore: luoghi di fascismo e colonialismo
Partendo da Napoli nel 1940, anno dell’inaugurazione della Mostra delle Terre d’Oltremare, la mostra Bellezza e terrore: luoghi di fascismo e colonialismo ha indagato — attraverso lo sguardo di artisti, architetti e pensieri critici — la storia e l’eredità contemporanea dell’interconnessione tra colonialismo e fascismo. Sottolineando una concomitanza geografica e temporale fra storie raramente raccontate insieme, il progetto ha presentato ricerche, opere e installazioni che hanno svelato collegamenti tra la violenza fisica e psicologica del colonialismo e quella del fascismo, esplorando l’apparato filosofico, estetico e iconografico che sottende ad entrambi. Tra queste, le opere Ente di Decolonizzazione – Borgo Rizza (2022) di DAAR – Sandi Hilal e Alessandro Petti, Incoronazione della Vergine tra angeli e santi di Giulia Piscitelli, e Sulla pratica della meraviglia e la necessità di un archivio, sono entrate nella collezione della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – museo Madre in seguito al progetto espositivo. La pubblicazione comprende un testo di Kathryn Weir, saggi della filosofa Elsa Dorlin e dello storico dell’arte Alessandro Gallicchio, oltre che una conversazione tra la ricercatrice Mackda Ghebremariam Tesfau’ e l’artista Justin Randolph Thompson.
I libri Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal sud, Rethinking Nature e Bellezza e terrore: luoghi di fascismo e colonialismo sono pubblicati dalla casa editrice napoletana Artem.