Gian Maria Tosatti, Sette Stagioni dello Spirito, 7_Terra dell’ultimo cielo, 2016 (installazione ambientale, dettaglio). © Gian Maria Tosatti. Si ringrazia Fondazione Morra, Napoli; Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli.

Opening Gian Maria Tosatti

Venerdì 16 dicembre, dalle ore 19.00 alle ore 22.00, il museo Madre inaugura Sette Stagioni dello Spirito di Gian Maria Tosatti (Roma, 1980), che non solo restituisce la memoria ma racconta la dimensione intima e progettuale dell’imponente, omonimo ciclo che, dal 2013 al 2016, ha coinvolto la città di Napoli in un’esperienza collettiva, tesa a ridefinire il rapporto tra arte e comunità. Nell’ideazione e realizzazione del progetto, Tosatti ha ripercorso la traccia de Il castello interiore (1577), libro in cui Santa Teresa d’Avila suddivide l’animo umano in sette stanze, trasfigurate dall’artista in altrettante monumentali installazioni ambientali, diffuse in tutta la città: un’opera in formazione progressiva, concepita come un unico grande romanzo urbano.
La mostra finale, a cura di Eugenio Viola, ricostruisce il percorso “dietro le quinte” nella sua articolazione complessiva, fino a spingersi alle soglie dello studio dell’artista, per raccogliere e testimoniare il sovrapporsi delle decisioni e dei cambiamenti, i documenti e i resti di un’officina creativa esposta come un diario, immaginato per la “città e i suoi abitanti”.

Le sonorità elettroniche del progetto Kepler, con le performance di Audioal e Slaker, accompagneranno la serata inaugurale nei cortili del museo, dalle ore 19.00 alle ore 24.00.

Kepler è un progetto di matrice narrativa e performativa in costante progressione, teso a ridefinire il rapporto fra arte, musica ed ascoltatore, che si forma dal genere elettronico con un serio timbro techno. Il titolo rievoca il nome di un telescopio spaziale e nasce dalla visione collegata all’ascolto, al suono e alla bass-line che orbitano, proprio come un ”disco”, intorno all’omonimo pianeta di recente scoperta. Audioal ha sempre inteso il suo mood come un viaggio musicale ed è per questo che il brano riflette la sua visione di gravitare nel mezzo della costellazione.

Performance #1 – Massimiliano Luciano aka Slaker Live p.a.

Performance #2 – Alfredo Petrarca aka AUDIOAL dj set