La retrospettiva organizzata dal Madre di Napoli è la prima mostra dedicata a Rachel Whiteread (Londra, 1963) da un museo italiano. Per l’occasione l’artista esporrà anche una grande installazione pensata appositamente per gli spazi dell’istituzione partenopea, utilizzando decine di case di bambola di varie epoche fino a formare un villaggio immaginario.
Tra gli artisti più importanti della sua generazione ed esponenete di spicco degli Young British Artists, sin dal 1988 Whiteread utilizza per le sue sculture calchi di oggetti quotidiani e mobili domestici, solidificando lo spazio che è sotto le sedie e sotto i letti, all’interno di armadi, nelle vasche da bagno e all’interno di case.
Invertendo il vuoto in pieno e trasfromando il negativo in positivo, l’artista cattura segni, tracce, labili impronte della vita (umana) che un tempo quegli oggetti circondava. Analizzando e decostruendo la nostra percezione critica dei contesti abitativi, racconta l’assenza di familiari intimità domestiche e le promesse sociali dell’architettura di ieri.