IBRAHIM MAHAMA

Ibrahim Mahama, Alhassan Zepligu 2015-2020
cartone, ferro
Il progetto è vincitore dell’avviso pubblico PAC2020 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Collezione Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Museo Madre

L’opera Alhassan Zepligu di Ibrahim Mahama è composta da una linea di scaffalature, un richiamo alle strutture per l’immagazzinamento delle merci, che accolgono cappelli realizzati con i sacchi del cemento usato per la costruzione degli edifici. “Zepligu” significa cappello nella lingua Dabgani, una delle lingue più usate nella parte nord del Ghana. Alhassan è il nome di una conoscenza dell’artista che fabbrica questi cappelli per i lavoratori nell’ambito della costruzione. Una tecnica utilizzata da sempre anche dai lavoratori Italiani, usando il giornale, che ha una forte valenza simbolica nel rapporto con le politiche del lavoro. Attraverso le file di cappelli presenti nella sua installazione, Mahama evoca la presenza di generazioni di lavoratori non riconosciuti e privi di tutele professionali. L’opera è parte di un progetto di ricerca dal titolo Parliament of Ghosts che ripercorre l’ultimo secolo di storia dell’architettura, dell’infrastruttura e del lavoro per far vivere nel presente visioni passate della costruzione di un contesto di vita migliore attraverso l’educazione, la scienza e un sistema politico indipendente e partecipativo.