IVANO TROISI

Salerno, Italia (1984), vive e lavora a Salerno, Italia

Cova  2021

carta fatta a mano, pietre, idrocarburi

Commissionato per Rethinking Nature

Courtesy l’artista e Nicola Pedana Arte Contemporanea

Ivano Troisi analizza i fenomeni ecologici e le trasformazioni apportate al paesaggio dall’intervento umano attraverso una pratica artistica radicata nella Campania, sua regione natale, e nel Sud Italia. L’artista articola, attraverso una varietà di medium, nuovi processi attraverso cui reimmaginare relazioni etiche con la natura. Cova è parte di una ricerca iniziata dall’artista nel 2014 in Val d’Agri, una regione della Basilicata in cui la multinazionale italiana del petrolio e del gas ENI gestisce un sito di estrazione petrolifero. Il petrolio è stato scoperto in questa zona nel 1991. L’area è poi stata trasformata dall’ENI nel più grande sito petrolifero italiano, con oltre 75.000 barili estratti quotidianamente. Il materiale viene poi inviato attraverso un oleodotto ad una raffineria a Taranto. Durante le visite in loco condotte nel corso degli anni, l’artista ha osservato le crescenti ripercussioni ecologiche di questi processi estrattivi, che hanno sollevato crescente preoccupazione tra numerose organizzazioni ambientali. La sua scultura, commissionata per Rethinking Nature, presenta strati di carta realizzata a mano dall’artista nel sito di estrazione, al fine cristallizzarvi le specificità del luogo, inclusi i pigmenti degli alberi. La carta è installata su un letto di rocce anch’esse prese dal sito di perdita del petrolio. Ricostruendo metaforicamente il paesaggio della Val d’Agri, l’artista inverte il processo di estrazione, ponendo del petrolio della Basilicata in cima a questa simbolica stratificazione geologica, permettendo così al petrolio di penetrare attraverso i vari strati di carta. Per tutta la durata della mostra, l’opera continua a mutare man mano che l’olio passa attraverso le fibre per diffondersi in nuovi strati, facendo eco alle infiltrazioni di petrolio nei siti di estrazione e negli oleodotti lucani.

 

Dichiarazione dell’artista

Parto dall’osservazione della natura per attuare un’analisi dei processi che ne caratterizzano le trasformazioni e mutazioni. La natura è oggetto di un processo di contemplazione, che successivamente diventa di documentazione, per risolversi in un meccanismo conoscitivo e scientifico. Tale approccio non si limita alla sfera teorica, ma si riversa su un aspetto tecnico: realizzo le carte che sono alla base del mio lavoro, documentandomi sulle diverse tipologie e tradizioni di realizzazione. La manualità scultorea è importante per me, si concretizza attraverso xilografie, timbri, filigrane, disegni, in cui segni leggeri e delicati alle volte enfatizzano un aspetto organico, altre si trasmutano in elementi astratti, in un apparente gioco che al contempo svela e nasconde l’essenza della natura.