Betty Bee

Napoli, Italia (1963), vive e lavora a Napoli.

Il film Lionetti Luigi classe 1920 (1997) di Betty Bee è un ritratto di suo padre, adesso scomparso. Fisicamente e psicologicamente violento, rappresentava, dice l’artista “la parte malata
della società e la mia ‘malattia’”. Il patriarca aveva la fobia del sesso ed era molto pudico, tenendo
sua figlia adolescente chiusa e legata in casa. Non sapeva di essere filmato nel bagno. Il suo corpo
nudo, invecchiato, è osservato dallo sguardo voyeuristico della videocamera mentre si lava, e una
figura femminile, l’artista stessa, lo aiuta. L’opera costituisce e una vendetta poetica. Il film Gilda
prende il suo nome dal film di Charles Vidor del 1946, in cui Rita Hayworth rappresenta una
femme fatale. Betty Bee usa la propria sagoma danzante incoronata da un’anfora per rappresentare
la donna in quanto fonte inesauribile di vita. Crea un palinsesto dei nomi degli uomini con i quali
l’artista ha avuto relazioni, usandoli per il suo piacere. Il dipinto che accompagna il video ricopre la
silhouette dell’artista con nomi di donne uccise in casi di femminicidio.