XIMENA GARRIDO-LECCA

Lima, Perù, (1980), vive e lavora tra Lima Perù e Città del Messico, Messico

Da sinistra a destra:

Sebastian Calfuqueo, Kowkülen (Ser líquido), 2020. HD video, 3’28”. Courtesy dell’artista.

 

Ximena Garrido Lecca, Heliomorphism, 2021. Ceramica, pannelli solari, silicio riciclato. Commissionato per Rethinking Nature. Courtesy dell’artista e di Galerie Gisela Capitain, Colonia

 

Ana Mendieta, Burial Pyramid, 1974/2010. fotografie a colori ed. 4/10. Courtesy della Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea, Roma

 

 

Heliomorphism (dettaglio) 2021

ceramica, pannelli solari, silicio riciclato

Commissionato per Rethinking Nature

Courtesy di Galerie Gisela Capitain, Colonia

La ricerca di Ximena Garrido-Lecca ruota attorno ai processi di estrazione delle risorse e di espropriazione dei terreni in Perù, con un approccio sensibile alle qualità dei materiali e degli elementi naturali. La nuova serie dei lavori dal titolo Heliomorphism è stata realizzata attraverso un processo che l’artista ha sviluppato utilizzando il silicio dei pannelli solari. Le forme delle sculture sono prese da vasi archeologici trovati nel Tempio del Sole di Pachacamac, un sito archeologico situato nella Valle di Lurin sulla costa centrale del Perù. Caratterizzato da una significativa presenza Inca, il sito era un oracolo e meta principale di pellegrinaggi di tutta la regione andina. Gli artefatti retrofuturistici di Garrido-Lecca evocano concetti di reciprocità con la natura legati ai rituali precolombiani e suggeriscono come alcuni materiali possano incarnare valori culturali. Heliomorphism evoca l’uso di contenitori nei riti di venerazione del sole, i cicli di creazione e distruzione e il significato archeologico e simbolico delle trasformazioni materiali. Il processo di sviluppo dell’opera unisce il principio della termodinamica, fondato sulla legge di conservazione dell’energia, con una riflessione su come riattivare comprensioni ancestrali della relazione tra esseri umani e forze naturali e riconsiderare le nozioni culturali di valore in vari contesti storici e geografici. Piuttosto che sottomettere la natura alla tecnologia, il lavoro unisce processi pre-industriali con materiali contemporanei per dare un nuovo significato al rapporto con la natura.

 

 

Dichiarazione dell’artista 

Ho lavorato con il silicio in diversi progetti, sono interessata a come questo elemento, che è il secondo elemento più abbondante nella crosta terrestre, ha avuto una grande importanza nello sviluppo tecnologico sin dagli anni Cinquanta. Viene utilizzato come semiconduttore e definisce il modo in cui ci relazioniamo con la tecnologia nel mondo contemporaneo. Sono interessata alle nozioni che circondano il nostro rapporto con la natura e a questo atteggiamento di grande rispetto e venerazione verso la natura che si trova nelle culture precolombiane, una modalità di esistenza che è intrinsecamente legata alla cultura stessa. Sono anche affascinata dal concetto di reciprocità nel mondo andino: per esempio, se si prende qualcosa dalla Terra, si deve sempre restituire sotto forma di rituali e offerte. Così in questo progetto, partendo da questa idea, ho usato il silicio dei pannelli solari, che letteralmente assorbono e prendono l’energia del sole, come materiale legato alla trasformazione per creare un’offerta o una sorta di gesto di retribuzione al sole.