Q.I. VEDO SOSTENIBILE – Proiezioni

Cynthia Beatt con Tilda Swinton

Cycling the frame
Germania
1988
25’
Soundscape: Simon Fisher Turner
Courtesy Goethe-Institut e Ministero per gli Affari Esteri

The invisible frame
Germania
2009
60’
Courtesy Goethe-Institut e Ministero per gli Affari Esteri

I docufilm, oggi importanti ed originali testimonianze storiche, sono viaggi poetici ma reali intrapresi dalla Swinton in bicicletta, prima e dopo la caduta del Muro di Berlino. Uno sguardo straniante che dall’Ovest spia l’Est, nel primo video, e un racconto suggestivo tra i due diversi “paesaggi” colti da entrambi i lati del Muro, nel secondo. I film – nell’anno del 25° anniversario della caduta del Muro – sollevano la questione dell’elaborazione collettiva del dolore e di come si possa fermare su pellicola la Storia e catturare ciò che è invisibile agli occhi.

Cynthia Beatt è nata nel 1949 in Giamaica. Dopo gli studi all‘Art Academy di Londra ha viaggiato viaggia a lungo in Medio Oriente, Iran, Afganistan e India. Dal 1975 vive e lavora a Berlino. Con Tilda Swinton realizzato anche il film The Party – Nature Morte” (1991).

Andrea Nacciarriti

and the ship sails on
2013
loop
Courtesy Franco Soffiantino Art Production

Immagine fantasma della nave Jolly Rosso, anche nota come “la nave dei veleni” nelle acque del porto di Genova. Un “ologramma” silente ed ossessivo che diviene spunto per il ricordo del misterioso incidente accaduto sulle spiagge calabre nel 1990 e che ci induce ad una riflessione a ritroso sull’intreccio tra criminalità organizzata e istituzioni nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti tossici.

Andrea Nacciarriti è nato a Ostra Vetere, Ancona nel 1976. Vive e lavora a Milano.
Vincitore del Premio Terna nel 2010 e del premio Celeste nel 2011, Andrea Nacciariti, tra i più brillanti artisti italiani, affronta da alcuni anni gli eventi in-naturali a cui l’ambiente è sottoposto e i processi che li innescano. Tra le più recenti mostre personali ricordiamo and the ship sails on al Centro Arti Visive, Fondazione Pescheria, Pesaro nel 2013. Ha partecipato a mostre collettive alla Galleria d’Arte Moderna di Monfalcone, al MAN di Nuoro, al PAC di Milano, al Macro di Roma, alla Fondazione Casoli di Fabriano e alla Maison Rouge di Parigi.

 

Osman Bozkurt

Foggy – Resistance – Prohibitions – Liberated Zone
2013
10’
Courtesy l’artista

Adattamento dell’installazione realizzata per la mostra Global Activism presso lo ZKM di Karlsruhe, il video sintetizza i momenti salienti dei violenti accadimenti dello scorso anno nel cuore della “moderna” Instanbul. Come è noto il movimento di protesta Occupy Gezy si è opposto al coercitivo tentativo militare del governo di evacuare l’area adiacente alla celebre piazza Taksim per permettere l’inizio di un cantiere di un centro commerciale a discapito del polmone verde Gezy Park. Il movimento divenuto rapidamente globale è oggi un simbolo della ribellione delle giovani generazioni alle restrizioni sulle libertà individuali del governo turco.

Osman Bozkurt é nato a Istanbul nel 1970. Attraverso fotografia e video intende produrre una memoria civica per testimoniare le complessità subliminali e i paradossi dimenticati della vita nelle metropoli. Mappando gli spazi tra pubblico e privato raccoglie scene di vita quotidiana creando “ritratti” carichi di resistenza politica. I sui lavori sono stati esposti tra l’altro a Platform Garanti Istanbul, alla Tate Modern, London, a Villa Manin Centro d’Arte Contemporanea, Udine, al Palais des Beaux-Arts de Lille, al Museo Madre, Napoli.

 

Raffaela Mariniello

Still in life
2013
10’
Courtesy l’artista

Racconto silente e struggente girato pochi giorni dopo il disastroso incendio che devastò La Città della Scienza di Napoli, ubicata nella ex zona industriale di Bagnoli. Il video rappresenta il contributo dell’artista all’opera di ricomposizione delle immagini e dei simulacri di ciò che restava tra le macerie del Science Center napoletano, fiore all’occhiello della città ed oggi fardello inconcluso come tutta l’area limitrofa.

Raffaela Mariniello è nata a Napoli nel 1965. Tra le più note artiste del nostro territorio, la sua ricerca è rivolta a tematiche sociali e culturali, con un’attenzione particolare alla trasformazione del paesaggio urbano e al rapporto tra l’uomo, gli oggetti del suo quotidiano e i luoghi che abita. Ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero, tra cui la XII Quadriennale d’arte di Roma, la VIII Biennale di Fotografia di Torino, la XI Biennale di Architettura di Venezia, il Festival della Fotografia di Roma, e ha esposto tra gli altri al MOCA di Shangai, Museo MAXXI di Roma, al Museo Madre, Napoli.

Atul Bhalla

Walk on Yamuna
2007
20’
Courtesy l’artista

Viaggio fisico e metaforico compiuto in cinque giorni dall’artista lungo ciò che resta del corso dello Yamuna, il principale affluente del Gange e tra i fiumi più inquinati al mondo. Uno slide show intervallato da brevi e poetici testi che ripercorre centro e periferie di New Delhi seguendo quello che un tempo è stato nervo fondamentale per lo sviluppo della società eppure ora lasciato ai margini, praticamente inesistente ed invisibile dalla popolazione e sul quale tuttavia ancora oggi sorgono delle microeconomie.

Atul Bhalla è nato a New Delhi nel 1964. La sua ricerca è da sempre improntata sui temi dell’ambiente e dell’ecologia. Centrale è soprattutto la presenza dell’acqua per l’importanza fisica, storica, religiosa e politica che essa riveste sia per le popolazioni sia nello sviluppo degli ambienti urbani. e che, in particolare nella sua città natale. Ha partecipato a numerose mostre e residenze tra cui INDIA: Public Places, Private Spaces al Newark Museum’s , Watching me – Watching India: New Photography from India, Fotographie Forum Frankfurt’s, ‘ECO+ART’ New Delhi e National Portrait Gallery Londra.

Luca Bolognesi

Ladies and Gentlemen
2011
21′
Prodotto da: Lo schermo dell’arte Film Festival
In collaborazione con: FST Mediateca Toscana Film Commission

Il film si propone come documento divulgativo dei principali temi affrontati dallo scienziato indipendente Sir James Ephraim Lovelock, interpretato dall’attore Clive Riche, e noto soprattutto per formulazione della teoria di Gaia che vede il pianeta Terra come un unico immenso organismo vivente. La questione del riscaldamento globale è vista come un pericolo imminente e inevitabile per la sopravvivenza della civiltà umana, la cui unica salvezza forse risiede nell’imparare quale sia il proprio ruolo sul pianeta e quali le risorse più efficaci alla propria sopravvivenza. La spettacolarizzazione, insita nel titolo, e il plot narrativo del monologo danno a quest’opera un’intrinseca carica ironica, senza però svilire l’importanza del messaggio .

Luca Bolognesi è nato a Ferrara nel 1978. Vive e lavora a Milano. Vincitore della prima edizione del Premio Lo schermo dell’arte Film Festival 2010 con cui ha prodotto il video Ladies and Gentlemen, Luca Bolognesi nel 2007 ha partecipato alla 10ma Biennale di Istanbul, al 14° Onufri Prize presso la National Gallery di Tirana e ha esposto al New Chinatown Barbershop di Los Angeles e al MASS di Seoul, Korea. Nel 2008 è invitato al 37° Film Festival Rotterdam e al 1° Festival dell’ Arte Contemporanea di Faenza. Nel 2011 partecipa alla quinta edizione della Biennale di Praga e alla rassegna “Ceci n’est pas du cinema” presso il Museo Nazionale del Cinema di Torino. Nel 2012 espone al museo Pecci di Milano, alla Galleria d’Arte Moderna di Milano e presso la Haus für elektronische Künst di Basilea, e nel 2013 presso il DOCVA di Milano, la Pilot Gallery di Istanbul e il Victoria Art Centre di Bucharest.

 

Yuri Ancarani

Il Capo
2010
15ʼ
Courtesy Galleria Zero, Milano

Realizzato nellʼinsolita e affascinante cornice delle alpi Apuane, tra il bianco accecante delle cave e gli impervi crepacci, il film documentario racconta l’eroismo e insieme l’eleganza del capocava. Dirigendo la sua orchestra pericolosa e sublime, affacciata sugli strapiombi e i picchi delle Apuane, il Capo agisce, con il solo linguaggio dei gesti e dei segni, in un rumore assoluto, che si fa paradossale silenzio. Protagonista è dunque sia l’uomo che la natura, un paesaggio lunare quasi impraticabile, un luogo inaccessibile che rende ancora più eroica la continua sfida con la montagna.

Yuri Ancarani è nato a Ravenna nel 1972. Vive e lavora a Milano. Artista visivo e regista ha esposto in molti spazi museali nazionali ed internazionali tra cui, tra cui: MAXXI di Roma, il Guggenheim Museum di New York, La 55 biennale di Venezia, il Museo Marino Marini di Firenze. Vincitore del Talent Prize 2012 è stato inoltre in concorso in molti festival tra cui all’ultimo Festival Internazionale del Film di Roma, nella sezione Cinema XXI, dedicata alle nuove correnti del cinema mondiale con il film Da Vinci, conclusivo della trilogia dedicata al lavoro e al rapporto tra l’uomo e la macchina di cui fanno parte anche Il capo e Piattaforma Luna.

Dacia Manto

Asterina
2009
15′
Courtesy l’artista

Il video indaga la crescita e l’espansione degli organismi vegetali ed animali, rapportata alla dilatazione nello spazio propria del disegno come medium artistico. Attraverso il montaggio di immagini disegnate, cui si sovrappongono riprese reali in luoghi naturali marginali e selvatici, il video si sviluppa nell’alternarsi di luce ed ombra, espansione e contrazione, crescita e morte, in cui i tempi naturali, i toni cromatici e gli elementi reali vengono modificati dando luogo ad una visione caleidoscopica e mutevole.

Dacia Manto è nata a Milano nel 1973. La sua ricerca verte su una mappatura dello spazio e del paesaggio, in particolare dei territori fluviali e palustri, boschi planiziari, periferie marginali e semiselvatiche. Osservatori strutturali e poetici sulla natura, i suoi lavori costruiscono immagini ed architetture aperte, fragili, precarie, che divengono testimoni dell’inafferrabilità dell’ambiente, della difficoltà di restituire la realta’ della visione. Ha esposto in importanti spazi museali tra cui il Pav, Parco d’Arte Vivente a Torino, il Mart di Rovereto, la Fondazione Remotti, la Galleria Civica di Trento, il Pecci di Prato, il PAC di Milano, La Strozzina di Firenze, il Musée d’Art Moderne di Saint-Etienne. Con il video Planiziaria nel 2012 ha vinto il Premio Eco Art Project. Al momento è in corso una sua mostra personale presso il Museo di Storia Naturale di Ferrara.

 

Diego Cibelli

Tarzan’s House
2014
15’
Courtesy l’artista

Il video elabora una riflessione evolutiva mettendo a confronto le dinamiche del mondo animale con quelle umane in relazione al cibo e all’habitat in cui si sviluppano. Punto di partenza di questo percorso sono due luoghi tanto diversi quanto connessi: lo Zoo di Berlino e l’Hotel 25 Hours che si affaccia al suo interno per consentire agli ospiti di osservare gli animali da vicino e in qualunque momento. La contiguità tra questi due universi mette in luce i punti critici di entrambi i sistemi facendo emergere da un lato l’artificiosità delle due situazioni e dalla’altra la loro paradossale vicinanza.

Diego Cibelli è nato a Napoli nel 1987. Interessato agli effetti dell’ambiente geografico sul comportamento delle persone e al sistema educativo o analizzato nelle sue possibilità e contraddizioni, la sua pratica prevede un periodo di raccolta di materiali, documenti, immagini che vengono poi tradotti in progetti complessi articolati su vari livelli. Il suo lavoro è stato esposto tra gli altri all’ Augeo Art space a Rimini, al PAN e a Castel Sant’Elmo a Napoli, al Bethanien a Berlino, ad Atelier 35 a Bucarest.

 

Andrea Francolino

White Sub Limen
2014
4’28’’
Courtesy l’artista

Il video scardina la composizione tipica della reclame televisiva intervallando ogni 10 secondi 12 messaggi positivi e 12 negativi. Facendo propria la metodologia dei messaggi pubblicitari che fin dagli anni ‘60 imperversano nel nostro quotidiano visivo, ribalta la dinamica consumistica inserendo tra apollinei e statici frame di banali packaging – brandizzati in un bianco su bianco appena leggibile – con immagini reali e dinamiche che ostacolano la fluidità della visione, e che si comportato come messaggi subliminali. Una riflessione sulla società dei consumi, tema centrale nella produzione dell’artista, che tuttavia nell’ illusorio equilibrio del messaggio, lascia al fruitore il libero arbitrio.

Andrea Francolino è nato a Bari 1979. Vive e lavora a Milano. La sua ricerca ruota attorno alle tematiche ambientale in relazione agli sviluppi della moderna società occidentale. Il packaging come emblema ed icona del consumismo, così come il calcestruzzo e il cemento sono divenuti negli anni una specifica cifra stilistica. Tra le principali mostre personali ricordiamo Londra-Kristin Hjellegjerde Gallery | A-BIOTIC , Bologna-Spazio Testoni | Journey into reality, Milano-Fabbrica Eos|Spamming, Parigi | Show Off. Nel 2014 ha vinto il Premio San Fedele, Milano.

 

Raffaella Romano

Risonanze
2014
4’
Courtesy l’artista

Il lavoro di Raffaella Romano è stato realizzato appositamente per la rassegna Q.I. VEDO SOSTENIBILE su invito del duo Moio&Sivelli, già protagonisti del progetto Q.I. VEDO nel 2013, e ora in veste di docenti di Videoinstallazione ed Elaborazione digitale dell’immagine presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
L’opera cerca di evidenziare le correlazioni tra la natura ondulatoria dei pensieri e delle vibrazioni, attraverso le Risonanze, mostrando la struttura mutevole e microscopica della natura che risponde ad ogni nostra azione e sollecitazione. L’eco effettivo del lavoro, nel tentativo empirico di rappresentare il Primo Principio della Termodinamica per cui nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma, ci ricorda come ogni nostra azione possa modificare la struttura della natura di cui facciamo parte.