Mario Martone. 1977-2018 Museo Madre

Il museo Madre e Contrasto pubblicano Mario Martone. 1977-2018 Museo Madre, il volume monografico che – come la grande mostra retrospettiva a cui è collegato – raccoglie e racconta i quarant’anni del percorso artistico di uno dei registi più poliedrici del panorama italiano, articolatosi tra performance, cinema, teatro e opera lirica.

I numeri rovesciati, l’8 in orizzontale, il tempo liberato: in questo volume Mario Martone edita le fotografie delle sue opere teatrali, cinematografiche e liriche con lo stesso criterio che ha adottato per concepire la mostra al Madre, costruendo un flusso visivo che fa dialogare fra loro periodi e linguaggi diversi e che compone solo uno dei tanti possibili percorsi che il regista affida dall’inizio della sua ricerca all’esperienza diretta spettatori.

In occasione di 1977 2018. Mario Martone Museo Madre, la prima mostra personale di impianto retrospettivo dedicata al regista napoletano, è stata esposta al Madre la prima immagine del film Capri-Revolution, in concorso al 75° Festival del Cinema di Venezia e che uscirà nelle sale il 20 dicembre 2018, oltre ad alcuni oggetti di scena, ed è stato presentato un film-flusso della durata di 9 ore circa, prodotto dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee. L’opera, che è entrata a far parte della collezione permanente del museo, è basata sullo studio e la digitalizzazione dei materiali conservati nell’Archivio Mario Martone, realizzato con la produzione esecutiva di PAV e con il supporto della Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia.

Come assecondando questo flusso composito, il volume, a cura di Gianluca Riccio, traduce e restituisce la versatilità processuale di Martone, dalla prime sperimentazioni performative negli anni Settanta fino al recentissimo Capri-Revolution.

Il volume presenta contributi della Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Laura Valente e del Direttore Generale del museo Madre Andrea Viliani, a cui segue il saggio di Gianluca Riccio, che inquadra la ricerca del regista anche in relazione alla composizione stessa della mostra al Madre. Il volume contiene inoltre saggi inediti di Emiliano Morreale, Gianfranco Capitta e Massimo Fusillo, che fanno da supporto alla comprensione di un percorso articolato e sfaccettato. “Mutamenti radicali (quasi metamorfosi) si intrecciano in Martone con costanti di lunga durata (quasi ossessioni): è un’identità molto forte di regista, la sua, che si combina però con flessibilità, eclettismo, curiosità inesauribile” (Massimo Fusillo).

In un susseguirsi di più di 150 immagini – che costituiscono la sezione centrale del volume configurandolo come un vero e proprio film su carta  – il lettore viene accompagnato attraverso performance, spettacoli teatrali, film, palcoscenici dei teatri lirici, assistendo alla creazione di gruppi e spazi drammaturgici e incontrando i grandi protagonisti che hanno affiancato il regista fin dai suoi esordi.

Una lunga e articolata cronologia, a cura di Ada D’Adamo, permette di contestualizzare per la prima volta il corpus integrale della produzione dell’artista, rendendo il volume un essenziale strumento di ricerca.