Olla per cuocere i cibi con lapilli dall’eruzione del Vesuvio, 1 sec. a.C., bronzo. Pompei, Casa di Lollius Synhodus (I 11, 5). Courtesy Parco Archeologico di Pompei. Foto © Amedeo Benestante. | Olla for boiling food with lapilli from the eruption of Mount Vesuvius, 1st cent. AD, bronze. Pompeii, House of Lollius Synhodus (I 11, 5). Courtesy Parco Archeologico di Pompei. Photo © Amedeo Benestante.

Il vulcano al confine tra arte e scienza

La mostra Pompei@Madre. Materia Archeologica: Le Collezioni, a cura di Massimo Osanna, Direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, e di Andrea Viliani, Direttore generale del Madre, si arricchisce di ulteriori contributi e chiavi di lettura grazie ad un’inedita collaborazione tra il Madre e l’INGV – Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, in occasione della decima edizione del convegno internazionale Cities on Volcanoes (Napoli, 2-7 settembre 2018).
Lungo il percorso di mostra saranno disponibili delle schede tematiche a cura dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che approfondiranno il tema dal punto di vista scientifico, il cui testo completo è disponibile qui.

Venerdì 7 settembre, alle ore 18.00, è in programma la visita guidata Vulcanologi@Madre: uno speciale itinerario in cui Costanza Bonadonna (Università di Ginevra), Gianfilippo De Astis (INGV – Roma), Maddalena De Lucia (INGV – Osservatorio Vesuviano) e Micol Todesco (INGV – Bologna) guideranno il pubblico attraverso le sale monografiche della collezione site specific del Madre, in cui per la mostra Pompei@Madre le opere contemporanee dialogano con reperti e manufatti pompeiani.

Cities on Volcanoes, promosso dall’associazione internazionale di vulcanologia IAVCEI (International Association of Volcanology and Chemistry of Earth Interiors), è organizzato dall’Istituto nazionale di
geofisica e vulcanologia (INGV), in collaborazione con l’Associazione Italiana di Vulcanologia (AIV), Dipartimento della Protezione Civile (DPC), Parco Nazionale del Vesuvio, Regione Campania, Comune di Napoli e Università di Napoli Federico II, Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse (DISTAR).