R.OSA 10 esercizi per nuovi virtuosismi. Foto © Laila Pozzo.

R.OSA_10 esercizi per nuovi virtuosismi

Torna al Madre la rassegna "Voci e altri Invisibili", prodotta da Casa del Contemporaneo e ideata per essere ospitata “fuori sede e fuori tempo”, in un confronto sulla relazione aperta tra linguaggi teatrali e delle arti visuali.

Nell’ambito della rassegna Voci e altri Invisibili, a cura di Casa del Contemporaneo – ideata per essere ospitata “fuori sede e fuori tempo”, in luoghi non teatrali ma in musei e fondazioni di arte contemporanea – domenica 8 aprile, alle ore 18.00, arriva al Madre in anteprima campana R.OSA_10 esercizi per nuovi virtuosismi, spettacolo di Silvia Gribaudi con Claudia Marsicano, che con ironia dissacrante porta in scena l’espressione del corpo della donna e del ruolo sociale che esso occupa.
In R. OSA_10 esercizi per nuovi virtuosismi il corpo è un insieme reale e palpabile di materia attraverso il quale l’interiorità del performer si esprime, a proprio agio nello spazio. La scena vuota, il fondale nero e al centro un corpo solo, che nella sua particolarità diventa movimento coreografico, suono, immagine, colore: una partitura del gesto apparentemente informale che esprime un disegno più ampio, la figura di una donna con i suoi dettagli, le sue forme, la sua bellezza, che si mostra in tutta la propria forza espressiva. La performer diventa lei stessa opera: Silvia Gribaudi costruisce i 10 esercizi sulla danzatrice, grazie alla quale racconta la storia che come autrice le appartiene.
In R.OSA è in atto una rivoluzione del corpo, che si ribella alla gravità e mostra la sua lievità: una ricerca del “non limite”, come afferma la coreografa, per scoprire come l’arte “possa creare bellezza, che nasce da un movimento senza limiti: i nostri corpi, la carne, la pelle possono assumere tante forme diverse e trasformabili grazie ai nostri muscoli e allo scheletro, per diventare infinite cose differenti.
In R. OSA, attraverso una partitura coreografica dei dettagli, la danzatrice usa tutte le parti di se stessa, la voce, le gambe, la pancia, la faccia e in ogni esercizio ne valorizza le particolarità”.
Lo spettacolo, prodotto da Zebra Cultural Zoo e La Corte Ospitale, costituisce uno dei primi esperimenti di produzione multidisciplinare dell’Associazione Zebra, struttura condivisa, che racchiude all’interno le produzioni di più artisti, con l’intento di portare avanti i rispettivi lavori e le progettualità comuni.