Pietro Gaglianò. Memento

Mercoledì 31 maggio 2017 (ore 18.00 in Biblioteca, primo piano), verrà presentato il volume di Pietro Gaglianò Memento. L’ossessione del visibile / The Obsession with the Visible (Postmedia Books, 2016). Ne discuterà, con l’autore, il critico e curatore Maria Teresa Annarumma, introdotti dal presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Pierpaolo Forte.

Memento. L’ossessione del visibile / The Obsession with the Visible è una riflessione sulla criticità della memoria collettiva, sulle estetiche del potere, sulle forme di una narrazione alternativa. Dagli apparati delle forze egemoniche alle esperienze del contro-monumento, dalla pianificazione urbana al controllo tentacolare sul tempo nella nostra economia post-fordista, si scopre quanto sia propria nell’ossessione per il visibile la linea di frizione che si forma tra la capacità eversiva dell’arte e la colonizzazione dell’immaginario propria della contemporanea “società dello spettacolo”.
Memento prende avvio dal mai compiuto monumento a Costanzo Ciano a Livorno, costeggiando l’estetica dei totalitarismi europei, e analizza alcune possibilità dell’arte internazionale negli ultimi trentanni fino alle più recenti sperimentazioni degli artisti italiani nell’approcciare la materia del potere, le sue forme, le sue narrazioni e le sua alternative, nella condivisione e nella partecipazione. Le conversazioni con Jochen Gerz e Thomas Hirschhorn concludono il libro proponendo due diverse visioni sui temi del monumento, territorialità, della politica e della sfera pubblica. La ricerca per Memento è stata sviluppata nell’ambito di Livorno in Contemporanea 2015 promossa dal Comune di Livorno, in collaborazione con il Centro Pecci di Prato, all’interno del progetto regionale Toscana Contemporanea.

Pietro Gaglianò (Vibo Valentia, 1975) è critico d’arte e curatore. Dopo la Laurea in Architettura ha approfondito il rapporto tra l’estetica del potere e le libertà individuali, prediligendo il contesto urbano, architettonico e sociale quale scena delle pratiche artistiche contemporanee. Ha curato progetti e mostre in Italia e all’estero. Da anni sperimenta formati ibridi dello spazio di verifica dell’arte, in cui esperienze di laboratorio e formazione si innestano sul modello tradizionale della mostra e del convegno.