Lello Lopez

Lello Lopez, “Companion”, 2012. Courtesy l’artista; Galleria Alfonso Artiaco, Napoli. In comodato a Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.

Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dopo aver frequentato la classe di Pittura di Armando De Stefano, Lello Lopez (Pozzuoli, 1954) avvia alla propria attività espositiva alla fine degli anni Ottanta, orientando la sua ricerca in una direzione antropologica ed eleggendo i Campi Flegrei a suo epicentro, in quanto campo d’indagine e d’azione privilegiato. Lopez realizza una serie di sculture che si rifanno a oggetti dal forte valore simbolico – la spirale ascensionale, l’albero, la montagna – realizzate con materiali che propongono la creazione di nuovi campi energetici (il bitume, il legno bruciato, lo zolfo della solfatara, il rame). Presentate in occasione della mostra collettiva Napoli scultura e poi alla prima mostra personale presso la Galleria Alfonso Artiaco a Pozzuoli nel 1988, queste sculture sono accompagnate dalla realizzazione dei Tavoli, strutture in rame (con esperimenti in ardesia) che riportano in superficie mappe immaginarie disegnate dall’artista sempre in riferimento al suo territorio d’origine, e più o meno leggibili a seconda dell’incidenza della luce. Nel corso degli anni Novanta Lopez torna alla superficie bidimensionale, continuando tuttavia a utilizzare i materiali caratterizzanti della sua prima produzione. Sono questi anche gli anni in cui gli interessi dell’artista si estendono e si proiettano all’analisi del rapporto fra dimensione personale e contesto internazionale, con un’attenzione alla geopolitica che investe anche i conflitti in Medio Oriente, confluendo in anni più recenti in progetti che si avvalgono di media diversi, tra cui fotografia, video e sonorità.

Tra questi vi è Companion, l’opera in collezione al Madre ed esposta precedentemente nel 2012 negli spazi di SudLab a Portici e poi alla Galleria E23 di Napoli. Partendo dal fenomeno degli scrittori immigrati che scrivono in italiano, Companion mette in campo una riflessione che attraversa la questione identitaria e i flussi migratori, presentandosi come un’installazione multimediale dove convivono diverse forme espressive, dalla pittura acrilica su stampa fotografica all’elemento sonoro. I nomi degli autori e i titoli pubblicati diventano l’esempio, al contempo biografico e metaforico, dei fenomeni di integrazione culturale che passano proprio attraverso lo scambio linguistico, mettendo sottilmente in discussione il concetto di confine nazionale. Tale assunto ritorna nell’elemento audio – una cartografia sonora che è il risultato di collegamenti simultanei e in tempo reale a link di stazioni radio dei paesi di origine dei vari scrittori considerati nel progetto – che evoca una “babele” contemporanea ma che allude anche alla ricchezza culturale e d’espressione che travalica ogni possibile confine.

[Alessandra Troncone]

Companion, 2012

In esposizione dal 23 giugno al 13 novembre 2018. Attualmente non esposta.

Courtesy l'artista; Galleria Alfonso Artiaco, Napoli. In comodato a Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.