Ettore Sottsass

Ettore Sottsass, veduta dell’allestimento al Madre, Napoli. Courtesy Galleria Massimo Minini, Brescia. Foto © Amedeo Benestante. 

Architetto, designer, pittore e fotografo, Ettore Sottsass (Innsbruck, 1917 – Milano, 2007) si laurea in Architettura al Politecnico di Torino nel 1939 e apre il suo studio a Milano nel 1947. Figura eclettica, instancabile viaggiatore, aderisce al Movimento Arte Concreta, allo Spazialismo e esplora la cultura pop. Nel 1958 ha inizio una collaborazione trentennale con Olivetti, di cui diviene consulente per il design. In questi anni, in cui gli vengono conferiti 3 Compassi d’Oro, firma, tra le tante produzioni, le macchine da scrivere Praxis 48, Tekne e Valentine e progetta un sistema di mobili e di attrezzature per uffici.

Sottsass si fa portatore di un’idea di design come strumento di critica sociale, anticipando l’etica del Radical Design (1966-1972) e lavora alla realizzazione di prodotti che, contrastando il modello consumistico dell’industria, conferiscano una nuova centralità all’uomo (esemplarmente riuniti nella mostra Italy: the New Domestic Landscape al MoMA di New York, 1972). Dopo l’adesione al gruppo Alchimia, che offre maggiore concretezza alle istanze ideali e utopiche del design antropocentrico, Sottsass costituisce nel 1981, con Hans Hollein, Arata Isozaky, Andrea Branzi, Michele de Lucchi e altri architetti di fama internazionale, il gruppo Memphis, con il quale firma progetti di design del mobile, destinati a diventare icone della post-modernità. L’oggetto viene dotato di un’evidente componente ludica e ironica (Carlton, Beverly, Casablanca), grazie alla quale la funzione viene surclassata dall’urgenza emozionale. Nel 1982 fonda lo Studio Sottsass Associati, divenendo una figura centrale del design internazionale. La fotografia ha svolto un ruolo essenziale nella sua attività.

Sin dal 1943, soldato sul fronte di guerra sulle Alpi orientali, Sottsass usa l’obiettivo per fermare la disperazione dell’uomo in guerra: la fotografia diventa, quindi, lo strumento con il quale costruisce e scrive una autobiografia visiva, fatta di viaggi, architettura, uomini e natura. Negli anni Settanta, con l’artista spagnola Eulalia Grau, Sottsass compie lunghi viaggi seminomadi tra Barcellona, Madrid, Almeria, Granada, i deserti di pietra a sud-est del fiume Ebro e le valli dei Pirenei. Durante queste peregrinazioni costruisce nel paesaggio e fotografa effimere e fragili strutture, realizzate con cartoni, spaghi, foglie e rami. Gli scatti, sistemati con appunti per la prima volta nel 1976 in occasione della mostra di apertura del Cooper-Hewitt a New York, sono divisi in gruppi: Disegni per i destini dell’uomo, Disegni per i diritti dell’uomo, Disegni per le necessità animali, datati tra il 1972 e il 1974. In Fidanzati e Decorazioni, realizzati invece durante i viaggi in America, Grecia, Medio Oriente e Italia, pur ricomparendo l’uomo, il centro dell’attenzione è l’architettura. Questi gruppi, datati fino al 1978 e raccolti, infine, con il titolo di Metafore, sono documentati in collezione, dopo essere stati esposti al Museo Nazionale di Capodimonte nel 2004 in occasione della rassegna Annali delle Arti.

Olga Scotto di Vettimo

Disegni per i destini dell’uomo. C’è sempre una porta attraverso cui qualcuno non ti lascia passare (7), Vich 1972

Attualmente non esposta

Courtesy Galleria Massimo Minini, Brescia. In comodato a Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.

Disegni per i destini dell’uomo. Disegno di una scala per entrare in una casa molto ricca (8), Balaguer 1974

Attualmente non esposta

Courtesy Galleria Massimo Minini, Brescia. In comodato a Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.

Disegni per i destini dell’uomo. Disegno di una delle mille sale d’aspetto dove consumerai la tua vita (15), Viverone 1976

Attualmente non esposta

Courtesy Galleria Massimo Minini, Brescia. In comodato a Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.

Disegni per i destini dell’uomo. In molte stanze si decidono assassini (17), Ivrea 1976

Attualmente non esposta

Courtesy Galleria Massimo Minini, Brescia. In comodato a Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.

Disegni per i destini dell’uomo. Non tutti possono disegnare la vita come una festa (20), S. Gimignano 1976

Attualmente non esposta

Courtesy Galleria Massimo Minini, Brescia. In comodato a Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.

Disegni per i diritti dell’uomo. Vuoi sederti... (22), Alpi Apuane 1976

Attualmente non esposta

Courtesy Galleria Massimo Minini, Brescia. In comodato a Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.

Disegni per i diritti dell’uomo. ... o vuoi un trono? (22a), Alpi Apuane 1976

Attualmente non esposta

Courtesy Galleria Massimo Minini, Brescia. In comodato a Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.

Fidanzati. La mia fidanzata qualche volta si sente sola (34), Arizona 1977

Attualmente non esposta

Courtesy Galleria Massimo Minini, Brescia. In comodato a Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.

Fidanzati. La mia fidanzata saluta la bandiera (36), Death Valley 1978

Attualmente non esposta

Courtesy Galleria Massimo Minini, Brescia. In comodato a Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.