Vadim Stein al Madre

L'eclettico artista ucraino protagonista del nuovo appuntamento performativo del Madre.

Per il Madre Stein firma la performance originale The Floating Grace, presentata in prima assoluta al museo.

Il cartellone performativo di Coreografia per una mostra prosegue con una creazione originale di Vadim Stein, commissionata e prodotta per il Madre dal fotografo e visual artist ucraino, con coreografia di Anna Gerus, che sarà presentata mercoledì 19 dicembre alle ore 19.00 (terzo piano).

The Floating Grace è un luogo dell’anima, astratto e potente allo stesso tempo, in cui lo spettatore è invitato a intraprendere un viaggio nella bellezza, rivelata dall’eco di due grandi artisti del XX secolo, Robert Mapplethorpe e Martha Graham, in un gioco continuo di rimandi e riflessi, a cui Stein aggiunge la sua cifra stilistica inconfondibile, quell’indagine sulla figura umana, scandita da pose plastiche e potenziata dall’uso di materiale tessile aderentissimo. Con Graham, la modern dance americana inizia a costruire la sua storia, influenzando artisti di ogni estrazione e tinta.

 

 

È la coreografa a creare un linguaggio nuovo, basato sul movimento come massima forma di espressione del corpo umano. Per Stein, la celebre serie fotografica White Gauze (1984) di Mapplethorpe, in mostra al Madre, prende vita attraverso i corpi dei performer, avvolti e ridisegnati dal tessuto. Esattamente come nei suoi scatti.

Biografia:

Vadim Stein è artista visivo, regista e fotografo. Ucraino di Kiev, classe 1967, affina la sua ricerca sulle arti performative durante una lunga frequentazione dei più importanti teatri internazionali, “lì dove il corpo diventa protagonista, dove si esplicita e si trasforma in parola tramite la danza”.

Nome d’arte di Vadim Protsko, Stein si forma professionalmente forgiando in maniera originale una percezione (quasi ossessione) della bellezza, raccontata da corpi spesso scanditi dall’oscillazione tra bianco e nero. Dal 1985 al 1992 lavora presso il Theatre of Plastic Drama come attore e light designer, dedicandosi al contempo alla scultura e alla grafica. Dagli anni Novanta la fotografia assume sempre maggiore importanza nella sua ricerca, e il corpo e la danza diventano i temi centrali della sua produzione. Alla prima celebre serie di scatti, realizzata nel 2011 con protagonista Nina Zmievets, Prima ballerina del Boris Eifman State Ballet Theatre, seguono numerose produzioni di successo con étoiles dei maggiori teatri russi, come Alla Bocharova del Yacobson Ballet. Dal 2017 si dedica al video con il progetto Hidden Echo, approfondendo ulteriormente il tema della relazione tra forma, materia, luce e ombra, con la figura umana, colta in pose plastiche e potenziata dall’uso di materiale tessile aderentissimo.

Per il Madre Stein firma The Floating Grace, performance originale commissionata dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, dialogo a distanza tra il mondo performativo in black and white di Mapplethorpe e una leggenda della danza del XX secolo, Martha Graham, con coreografia di Anna Gerus, fondatrice e direttrice artistica dell’Ukrainian Dance Theatre.